Il segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità intervenuto a un'iniziativa di partito nel capoluogo ipponiano ha definito «un’ingiustizia» il fascicolo sui fondi del Carroccio e «infondate» le accuse per la vicenda Diciotti
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«Il problema non è soltanto l'avvio di un'inchiesta su capi d'accusa infondati, ma la spettacolarizzazione della stessa, finalizzata a condizionare l'operato del Ministro dell'Interno. E da questo punto di vista abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Caltanissetta per verificare se il pm Patronaggio abbia commesso lui stesso dei reati, cercando di condizionare un organo dello Stato legittimato da consenso popolare visto che gli elettori hanno votato Salvini sulla scorta di quanto da questi promesso in campagna elettorale». Lo ha detto Gianni Alemanno, segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, intervenendo ad un'iniziativa di partito a Vibo Valentia.
Sull’inchiesta riguardante i fondi della Lega, definita dallo stesso Alemanno «un’ingiustizia», ha evidenziato come «i comportamenti di alcuni dirigenti non possono ricadere su tutta una comunità politica che invece opera correttamente. Il sequestro obbliga la Lega a creare una nuova realtà politica in quanto il partito non avrebbe più le risorse per poter vivere. E questo viola i diritti politici di tutti coloro che hanno votato per la lega».
Secondo Alemanno, «queste iniziative giudiziarie si stanno rivelando un boomerang e consentiranno a Salvini e alla Lega di rafforzare il proprio consenso. Crediamo, tuttavia, che questi conflitti tra organi dello Stato, ed in particolare tra Governo e magistratura, non facciano bene. Per questo ci auguriamo che ci siano prese di posizione responsabili finalizzate ad un abbassamento dei toni. La responsabilità di quanto è accaduto non può essere scaricata solo su Salvini e la magistratura deve adoperarsi per evitare iniziative francamente molto pesanti sulla vita democratica del Paese».
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