VIDEO | Focus sulle vicende regionali nell’ultima puntata della trasmissione di Antonella Grippo su LaC Tv. L’esponente del Terzo polo tra gli ospiti in studio insieme al consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci che si è scagliato contro il governatore: «Non sa amministrare»
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«La politica affermerà il suo primato attraverso la conoscenza. I tempi ti impongono di sapere, di conoscere, perché le materie sono diventate complesse. E la complessità si può gestire se tu conosci le cose di cui ti occupi». Così Giuseppe Aieta, ex consigliere regionale ed esponente del Terzo polo, tra gli ospiti della nuova puntata di Perfidia, la trasmissione di Antonella Grippo su LaC Tv. Con lui, in studio, anche il consigliere regionale del Partito democratico Ernesto Alecci. In collegamento, invece, lo psichiatra e saggista Alessandro Meluzzi, il giornalista del Corriere della Sera, Tommaso Labate, e l’europarlamentare in quota Fratelli d’Italia, Vincenzo Sofo.
Sulle parole di Aieta, Antonella Grippo ha incanalato il confronto, dal livello internazionale a quello nazionale e regionale. Gli ultimatum del presidente Roberto Occhiuto diventano l’argomento principe insieme alla proposta di legge della maggioranza di centrodestra che rispolvera la figura del consigliere supplente.
Alecci: «Occhiuto non è pratico nell’amministrare»
Il giudizio di Ernesto Alecci (Pd) non è gratificante per il capo dell’esecutivo: «Non è pratico nell’amministrare. Lui pensa che basta trovare le risorse finanziare per trasformare in atto concreto una idea politica. Quando si amministra invece bisogna sudare tanto, per mettere assieme le idee, le persone, disegnare un programma e capire con quali passaggi poi si arriva a quel punto di caduta che si sceglie. È abituato magari ad avere delle risposte politiche in tempi stretti, quando si amministra non è così, e c’è una macchina burocratica che va guidata, e vissuta».
La proposta di legge sul consigliere supplente non firmata solo dalla Lega, per lui, «non darebbe stabilità ad un Consiglio regionale che deve legiferare, che deve studiare, che può cambiare ed essere mobile di giorno in giorno. Sinceramente è un tema che non mi appassiona. Ma soprattutto se un assessore non può essere consigliere, non può essere soprattutto parlamentare». Il riferimento di Alecci è a Fausto Orsomarso e Tilde Minasi che, dice l’esponente dem, in questo momento non si stanno occupando della Calabria.
Aieta: «Nell’Asp cosentina troppa sciatteria. Occhiuto deve rimuoverla»
Aieta lascia la diplomazia a casa, e sostiene che Occhiuto sta «sbagliando tutta la strategia» perché pur essendo l’uomo più potente della Calabria - «ha grande autonomia, gli assessori sono spariti» dice -, pensa, «perché è bravo politicamente, che attraverso le dirette, i video, la stampa, risolve i problemi della Calabria. Prendiamo la sanità – incalza l’esponente del Terzo polo -, Occhiuto oggi ha una responsabilità in più, quella di essere Commissario, che Oliverio non era».
«Gli ospedali sono morti eppure io fossi stato Occhiuto avrei fatto il giro, avrei sentito i territori, i sindacati, i sindaci, i lavoratori per capire il da farsi, perché ci sono cose che si possono fare subito».
L’ex consigliere regionale è ormai un fiume in piena: «intanto c’è un Dca che ordina i posti letto in terapia intensiva e non ne hanno fatto uno in provincia di Cosenza, perché nell’Asp c’è una sciatteria che riempie come un gas le stanze. Allora Occhiuto che vuole fare bella figura, perché animato dall’ambizione, dovrebbe essere un fustigatore della sciatteria. Lui è in condizione di rimuovere gli sciatti, perché poi anche lui diventa vittima dei “signor no” della burocrazia e non spezzerà mai l’incantesimo dell’impossibile».
La vicenda Oliverio
Piano piano, nello studio irrompe la vicenda giudiziaria di Mario Oliverio, rispetto al quale la stima di Aieta non è un mistero. Ma anche Alecci ha voluto rivolgere un saluto all’ex presidente della Regione, ricordando che fu allontanato dal Palazzo e confinato come spesso lo sono stati tanti sindaci, per poi essere assolto. Dispiaciuto del fatto che il Pd non abbia fatto neanche una nota per sottolineare l’ultima assoluzione, Alecci se ne fa carico, finendo per infiammare lo sdegno della conduttrice Antonella Grippo secondo cui il Pd avrebbe dovuto porgere le scuse ad Oliverio. Ed a farlo sarebbe dovuto essere il Nazzareno.
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