In risposta ai gravissimi fatti mafiosi che emergono dall’inchiesta della magistratura del primo settembre, visto anche il silenzio assordante della “politica che conta”, sarebbe opportuno che tutti i cittadini di Rende e dell’intera area urbana cosentina si mobilitassero organizzando insieme una manifestazione simbolica e pacifica per dire, senza sé e senza ma, un grosso “NO ALLA ‘NDRANGHETA” e a qualsiasi forma di criminalità organizzata e mafiosa.

Si potrebbe organizzare per esempio una marcia silenziosa con delle fiaccole simboliche che partendo dal piazzale davanti al Seminario Diocesano attraversi tutta la via Rossini per fermarsi in silenzio per qualche minuto davanti alla casa comunale. Una breve e simbolica manifestazione per dire semplicemente che la città di Rende è contro la mafia e che i loro cittadini vogliono difenderla a tutti i costi. È chiaro che la manifestazione non dovrà assumere significati giustizialisti e accusatori rispetto alle indagini in corso, in quanto è bene che le inchieste della magistratura facciano il loro corso.

La proposta trova la sua ratio nel fatto che dal 2011, anno delle dimissioni del sindaco Cavalcanti, la città del primo piano regolatore in Calabria, dello sviluppo urbanistico ordinato, del verde attrezzato, della cultura, della solidarietà, dello sviluppo economico, la città che fino a quel momento aveva rappresentato un modello per l’intera Calabria è salita alla ribalta nazionale non più per i suoi virtuosismi bensì per inchieste di mafia, purtroppo.

In questi stessi anni abbiamo assistito in città al crescere di episodi chiaramente intimidatori e mafiosi: automobili incediate di professionisti e politici, vetrine di negozi spaccate, saracinesche di esercizi commerciali fatte saltare in aria mediante ordigni esplosivi. Questi episodi chiaramente mafiosi non sono mai stati stigmatizzati a sufficienza soprattutto da parte della politica, lasciando immaginare purtroppo una certa permeabilità della stessa. Probabilmente non a caso, negli stessi anni, abbiamo assistito ad un oggettivo e inesorabile degrado della gestione amministrativa della città cui solo i cittadini di Rende possono porre un freno responsabilizzandosi.

Da qui l’appello rivolto a tutti i cittadini di Rende, alle associazioni cattoliche, alle parrocchie della città, all’associazionismo culturale e a tutte le persone di buona volontà ad organizzare insieme una marcia silenziosa con le fiaccole per dire no alla criminalità, ma anche per dare un segnale positivo di rinascita della città.

L’appello è rivolto anche alla politica di buona volontà, ai consiglieri comunali, alle associazioni politiche cittadine a cominciare da quelle che hanno dato prova di grande coraggio in questi giorni organizzando assemblee pubbliche o presenziando alle stesse. A tutti questi dico svestiamoci dei nostri simboli, mettiamo da parte le appartenenze politiche e le primogeniture e lavoriamo insieme almeno per un solo giorno per la nostra Rende affinché la città tutta reagisca in massa e ci sia una speranza di rinascita.

Una marcia, una fiaccolata o qualsiasi cosa che abbia un significato purché la città dimostri di voler reagire, dando prova di voler uscire finalmente da anni di commissariamento politico ed economico.

Svegliamoci tutti ma facciamolo subito!