Rettifichi, chieda mille volte scusa in ginocchio, e poi si metta subito al lavoro. E si circondi di professionisti seri e competenti
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Dottore Zuccatelli, prima di tutto chieda scusa!
Soluzione rapidissima: licenziato Cotticelli, il governo ha nominato Zuccatelli, già in Calabria al capezzale della sanità distrutta da 20 anni di tagli e dalla incapacità delle giunte regionali di guidare un processo di radicale cambiamento.
Si poteva scegliere meglio? Sì, certamente.
Ma proviamo a dare fiducia al nuovo commissario che avrà enormi poteri.
Ma una cortesia, una sola, gli chiediamo a nome dei tantissimi calabresi allibiti davanti ad un suo video divenuto virale. Può smentire quelle sue tragicomiche affermazioni, tipo: “la mascherina non serve a un cazzo, serve la distanza”, che “per infettarsi del Covid-19 è necessario baciarsi per 15 minuti e con la lingua in bocca, “altrimenti non te lo becchi il virus!”.
Può giustificarsi dicendo che era alticcio, che non stava bene, che qualcuno lo aveva fatto andare fuori di testa. O che quello in video non era lui!! La spari grossa, dai!
O più semplicemente potrebbe chiedere scusa ai calabresi, umilmente scusa e rettificare quelle svaccate e volgari affermazioni del tutto prive di evidenza scientifica. Anche perché questa povera Calabria è costretta quotidianamente ad assistere ai numeri inqualificabili di Spirlì, allo stile londinese del famigerato Tallini e al declino inesorabile di una classe politica fatta per lo più da politicanti senza arte nè parte.
Dottore Zuccatelli, la Calabria ha bisogno di certezze, di sicurezza, di risposte immediate, di scelte coraggiose. Ora lei ha tutti i poteri necessari. La prego, rettifichi, chieda mille volte scusa in ginocchio, e poi si metta subito al lavoro. Ma subito. E si circondi di professionisti seri e competenti.
La Calabria sta scoppiando!
*Franco Laratta, ex parlamentare