Dal punto di vista economico e sociale l’Italia vive una situazione drammatica, destinata prima o poi ad esplodere. Ma questo a Roma fanno finta di non averlo capito
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Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra? Non l’avevamo capito a sufficienza Giorgio Gaber quando ironizzava su destra e sinistra, su cosa fosse la destra e su cosa fosse la sinistra. In tempi di ideologia era quasi una bestemmia paragonare destra e sinistra.
Ma oggi è legittimo fare una considerazione: l’Italia non ha forse veramente bisogno di una destra moderna, liberale ed europeista, che non abbia nessuna attinenza e nessun riferimento con il fascismo e con tutto quello che ha rappresentato la feroce dittatura di Mussolini? Sì, ne ha un disperato bisogno.
La necessità di una destra liberale ed europea era rappresentata da uomini come Indro Montanelli, il quale aveva ben capito che la destra di Berlusconi non avrebbe mai rappresentato quella destra di cui aveva bisogno l’Italia. Ed infatti è stato così. La Lega Nord e le destre nostalgiche e neofasciste si unirono a Berlusconi, di fatto soffocando la promessa ‘rivoluzione liberale’, che al massimo splendore divenne la svolta del predellino. Nulla più. Tanto che ad un certo punto gli intellettuali liberali che si erano uniti a Berlusconi fondando Forza Italia, uno dopo l’altro lasciarono tutti.
Gianfranco Fini si rese quasi subito conto che con l’alleanza berlusconiana non si sarebbe andati da nessuna parte dal punto di vista politico. Fini comprese benissimo che il Centrodestra aveva la sola necessità di soddisfare e coprire l’ingordigia di un imprenditore spregiudicato, con troppi lati oscuri e tantissima opacità nel suo passato. Di certo non è stata la Meloni, giovane ministra con Berlusconi e poi vice presidente della camera, a comprendere la necessità di mettere in campo una destra conservatrice veramente moderna. Tuttora non è riuscita ad incarnare e rappresentare quella necessità, perché lei è rimasta quella di “Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy cristiana” urlato sul palco di Vox in Spagna. Facendo così tramontare il sogno di diventare una nuova leader conservatrice che a livello europeo somigliasse un pochino alla Merkel. Se poi si leggono tutti i suoi post dei tempi dell’opposizione, si scopre quanti di essi sconfinino nell’omofobia, basandosi su una forte arretratezza in termini di tutela dei diritti e di una profonda nostalgia dei tempi che furono.
Così lei è messa davvero male. Soprattutto in Europa. Tutto quello che sta accadendo al governo in questi ultimi mesi, soprattutto la litigiosità e l’inadeguatezza dei ministri, fa davvero temere che questo paese continui ad essere politicamente allo sbando, bruciando un leader dietro l’altro, fallendo ogni tentativo di modernizzazione. L’Italia meritava veramente una destra moderna, una destra giovane, una destra di rottura col passato fascista e neo fascista. Una destra alla tedesca. Ma in Germania hanno subito e definitivamente fatto i conti con il loro passato tragico. Facendo di Koll e della Merkel una guida per l’intera Europa.
Ed è la stessa sinistra italiana ad avere un disperato bisogno di un concorrente moderno che occupi la parte opposta dello schieramento, e con il quale confrontarsi veramente sul futuro del paese e delle sue istituzioni. Ma la sinistra, o meglio il centro sinistra, purtroppo non ha mai saputo rappresentare una guida forte e stabile per il paese. La base cattolica e popolare, unita a quella ex diessina, socialista e laica, tutti insieme non hanno saputo costruire una grande alleanza veramente progressista, veramente riformista.
Chiusa la prima e affollata stagione ulivista di Prodi, il fallimento era evidente. E nemmeno il PD ce l’ha fatta. Così il centro sinistra è diventato in pochi anni tutto e il suo contrario. Tanto che di fatto non ha mai vinto le elezioni, se non in un paio di occasioni per qualche migliaio di voti, ma poi al Senato aveva un disperato bisogno del voto dei senatori a vita. Il grande limite del centro sinistra è stato quello di non aver saputo darsi una moderna classe dirigente, assediata da capi e capetti e da dirigenti lontanissimi dai bisogni veri della gente. Ancor di più ai livelli locali, anche in Calabria, dove la classe dirigente è apparsa spesso totalmente inadeguata. Tanto che arrivavano i colonnelli da Roma a prendersi i seggi per il parlamento.
L’Europa ha bisogno dell’Italia forse più di quanto l’Italia ha bisogno dell’Europa. E quello che è certo è che la destra e la sinistra hanno bisogno l’una dell’altra. Il paese appare allo sbando, da anni non gode di alcuna autorevolezza all’estero. Del resto come possono avere fiducia in un paese che caccia Draghi e si fa governare da grillini, Salvini e Santachè? Dal punto di vista economico e sociale l’Italia vive una situazione drammatica, destinata prima o poi ad esplodere. Ma questo a Roma fanno finta di non averlo capito.