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“Rete tempo dipendente, preservazione delle specifiche competenze e prestazioni del reparto di Neurologia del Presidio ospedaliero di Vibo Valentia”. È questo l’oggetto della missiva che ho inviato oggi al commissario per il rientro dal debito sanitario, Massimo Scura. In merito va detto che il decreto numero 9 del 2 aprile 2015 assegna peculiare attenzione alla rete tempo dipendente (e cioè a quella rete in cui la rapidità d’intervento risulta quanto mai essenziale). Essa è costituita dalla rete ictus, rete politrauma e rete coronarica. Per quanto riguarda l’area della Calabria centrale, coincidente con le provincie di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone, la rete ictus, inspiegabilmente, è assegnata come hub su Catanzaro, ospedale “Pugliese-Ciaccio”. La scelta certamente merita una revisione per almeno due ragioni. La prima: il reparto di Neurologia dell’ospedale di Vibo Valentia è stato il primo in Calabria (anno 2006) ad ottenere il riconoscimento di centro abilitato al trattamento conseguenziale ad ictus cerebrale. Il secondo: l’ospedale vibonese risulta l’unico, nell’area centrale della Calabria, strutturalmente e professionalmente attrezzato alle cure in questione. In così tanti anni di esperienza, inoltre, quest’ultimo ha acquisito esperienza, professionalità e casistica di elevata qualità e quantità. In ogni caso, il decreto trasferisce le prestazioni di cura di che trattasi sul presidio di Catanzaro che non ha alcuna esperienza in merito e non risulta all’uopo attrezzato. Tale scelta da un lato depotenzia il reparto di Neurologia dell’ospedale di Vibo Valentia, dall’altra sarà inevitabilmente foriera di gravissimi disagi e inconvenienti che potrebbero tradursi in conseguenze letali per i soggetti colpiti da ictus. È evidente, pertanto, che tale opzione è suscettiva di necessaria revisione atta ad assegnare al reparto di Neurologia di Vibo il ruolo centrale di trattamento delle terapie in argomento. E ciò, si ribadisce ancora una volta, in quanto presso il presidio vibonese operano medici (neurologi, radiologi, cardiologi), infermieri, tecnici della riabilitazione, logopedisti, assistenti sociali, tutti specializzati nella gestione dei pazienti con ictus.