Lavoratori a casa e senza cassa integrazione spesso vittime di contratti non a norma. L’analisi e le proposte del segretario regionale Fisascat Cisl Fortunato Lo Papa
Tutti gli articoli di Note stampa
PHOTO
Si trovano nel turismo i lavoratori più colpiti dalla crisi del Coronavirus, decine le strutture che non hanno riaperto i battenti, specie quelle recettive come i villaggi. Ma le tutele sono minime nonostante l’allarme sia stato lanciato da tempo. Ecco perché la Fisascat Cisl chiede che la Regione si attivi subito per un Tavolo di concertazione pubblico-privato che elabori proposte concrete, un piano di intervento immediato e che allo stesso tempo guardi al futuro.
«È prioritario – spiega il segretario regionale Fortunato Lo Papa - che gli ammortizzatori sociali per i lavoratori inseriti nel turismo, commercio e servizi vengano prolungati fino almeno al mese di dicembre. Ma bisogna pensare anche a chi è rimasto a casa perché la riduzione delle attività ha portato ad una sforbiciata nell’organico. Come? Tutelandoli fino all’inizio della nuova stagione e programmando soluzioni ed interventi affinché si creino opportunità lavorative anche con la stagione invernale».
Altro nodo cruciale la Naspi: «Va rivisitata senza mezzi termini – dice Lo Papa - la vecchia Aspi offriva maggiori garanzie e coperture ai lavoratori stagionali. Ora, invece, le maglie della burocrazia si sono fatte malsanamente strette e tra un codice e una matricola tanti sono stati i lavoratori esclusi dagli aiuti economici del governo».
«Nella disperazione - incalza ancora il segretario regionale - c’è chi si affida a contratti di un mese, spesso del tutto estranei ai diritti e doveri imposti dalla legislazione e dai contratti nazionali vigenti sulla contrattazione a tempo determinato e stagionale». Ci sono poi i ritardi nell’erogazione del bonus del Decreto Rilancio: «In tanti, troppi non lo hanno ricevuto. Non è così che si impedisce a un settore di andare a picco, non è così – afferma Lo Papa – che si salvaguardano i lavoratori e un intero Paese. Pretendiamo un confronto e un approccio sistemico del problema che permettano ai lavoratori di vivere dignitosamente e di lenire l’angoscia che li ha accompagnati e continua ad accompagnarli».
In particolare per la sigla sindacale bisogna stabilizzare i flussi turistici insistendo su politiche sinergiche tra istituzioni, includendo anche organizzazioni sindacali e datoriali. In questo modo insieme al turismo si potrebbe lavorare anche su tutto il settore terziario, dei servizi e dei trasporti creando occupazione. Aprire gli occhi sulle urgenze del presente e programmare in vista del futuro è insomma la parola chiave per la Fisascat Cisl.