In data odierna si sono svolti i lavori del Comitato direttivo della Cgil Calabria, conclusi da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil Nazionale, con la definizione delle proposte per lo sviluppo ed il lavoro della nostra Regione. Lo riferisce una nota stampa. «Come Cgil Calabria in questo quadro di profonda emergenza sociale ed economica – si evidenzia - riteniamo necessario intervenire ed agire con una forte motivazione a sostegno di un nuovo modello di sviluppo, è il momento in cui bisogna elevare l’azione e le politiche pubbliche in un protagonismo per l’efficientamento del modello amministrativo ed in una strategia di politiche economiche atte a produrre e distribuire ricchezza in modo omogenea per classi e territori.

 

Per costruire una nuova Calabria diventa necessario – è scritto ancora - il ruolo ed il dialogo attraverso una diffusa intelligenza collettiva, tra partenariato economico e sociale, tra le istituzioni centrali e regionali, che deve fare leva su una serie di interventi atte a dotare la Calabria di misure di crescita ed occupazione attraverso:

 

1 - completamento processo di decentramento amministrativo, della macchina burocratica regionale, avviato con la L.R. N.34/2002, destinare compiti e funzioni, non residuali, alle amministrazioni provinciali e favorire le riforme istituzionali con fusioni e aggregazioni di Comuni che in alcuni casi non hanno uffici di progetto, non riescono a garantire i servizi ai cittadini e sono destinati allo spopolamento, per ridurre i costi di gestione ed aumentare i servizi di prossimità.

 

2 - piano per la manutenzione, salvaguardia del territorio dal rischio ambientale, sismico, idrogeologico, attraverso un ufficio unico del piano tra Calabria verde e protezione civile, con sblocco delle assunzioni e turnover.

 

3 - piano di investimenti pubblici con le partecipate pubbliche nelle aree di competenza Zes con rilocalizzazioni, riconversioni e allocazioni di filiere produttive, alla luce della fragilità del sistema produttivo emerso nell’emergenza Covid-19 e che anche alla luce dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica, serve richiedere per la nostra Regione il riconoscimento di “Area di crisi industriale complessa “, per poter essere destinataria dei relativi benefici.

 

4 - Riforma del sistema sanitario regionale, superamento del decreto Calabria, piano operativo condiviso, sblocco delle assunzioni, stabilizzazione ed internalizzazione del precariato, verifica degli accreditamenti nella sanità privata, costruzioni nuovi ospedali.

 

5 - Definizione strategica del Porto di Gioia Tauro con Governance che superi il commissariamento e punti al rilancio dei diversi porti di prossimità dell’autorità portuale, rilancio del sistema aeroportuale calabrese.

 

6 - Attuazione della legge regionale sul welfare, sostegno alle famiglie indigenti, piano socioassistenziale.

 

7 - Piano regionale infrastrutturale, completamento intero tracciato SS 106, alta velocità, piano di recupero urbano, erosione costiera, piano energetico ambientale regionale, rete idrica, innovazione tecnologica a partire dalla   digitalizzazione completa del territorio (Fibra ottica e connessione) per l’abbattimento del digital divide ed il miglioramento dei servizi all’imprese e ai cittadini, avvio dei C.I.S.

 

8 - legge regionale sul diritto allo studio, piano per l’offerta formativa di qualità, piano per approvvigionamento e accesso ai supporti digitali, sostegno economico per il diritto allo studio.

In assenza di una risalita della curva epidemiologica da Covid19, per l’anno scolastico 2020/2021 la Cgil ribadisce il principio inderogabile di far ripartire tutte le attività scolastiche in presenza, ritenendo la dad (didattica a distanza) strumento squisitamente emergenziale e/o complementare.

 

9 - rilancio del turismo, con particolare riferimento alla cultura, ai beni archeologici. Ripresa campagna di scavi dei siti di maggiore interesse archeologico con partenariato con le università calabresi.

 

10 - applicazione legge regionale contro il caporalato con misure anti-sfruttamento come il servizio di trasporto pubblico regionale, il collocamento pubblico attraverso i centri per l’impiego e politiche di accoglienza per il disagio abitativo.

Ritenere il caporalato come reato contro i diritti umani e la riduzione in schiavitù, prevedendo per tali motivi un inasprimento delle pene detentive.

 

11 - attivazione da parte della presidenza della regione del tavolo di coordinamento regionale per la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro».

 

Nei prossimi giorni sarà convocata apposita conferenza stampa per la esposizione analitica delle proposte della Cgil per il rilancio della Calabria, che saranno partecipate al Governo Regionale, al Consiglio Regionale e alla deputazione calabrese del parlamento nazionale.