L’associazione Città degli Ulivi che raggruppa 33 Comuni dell'area di Gioia Tauro ha inviato una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza dopo la morte sospetta di un 21enne all'ospedale di Polistena
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L’Associazione “Città degli Ulivi”, che raccoglie 33 Comuni della Piana reggina, ha inoltrato la lettera che si riporta integralmente per sollecitare interventi urgenti in relazione alla situazione della sanità nella Piana di Gioia Tauro e per rappresentare le esigenze dell’utenza rispetto ad un bisogno primario come la salute.
La missiva è stata inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, al Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani e al Commissario Straordinario dell'Asp reggina Lucia Di Furia.
«Le notizie di cronaca che in queste ore affollano le testate giornalistiche calabresi - si legge nella lettera dell'associazione - evidenziano con estrema chiarezza la crisi ormai profonda del sistema sanitario nel territorio della provincia reggina e, in particolare, nel comprensorio della Piana di Gioia Tauro».
«La morte di un giovane di 21 anni, avvenuta in queste all’interno dell’Ospedale di Polistena per cause ancora da accertare, rischia di diventare l’ennesima conferma circa l’incapacità strutturale della nostra Sanità a dare risposte, anche minime, ai suoi cittadini. La recente chiusura del Reparto di Rianimazione nella struttura nosocomiale “Santa Maria degli Ungheresi” – consumatasi a causa di una presunta mancanza di personale - era stata subita con sconcerto da Istituzioni, Amministratori, Comunità territoriali».
«Sapevamo che tale provvedimento avrebbe comportato un nuovo arretramento del diritto alla salute in una terra già martoriata e abbandonata da tutti. Nella Piana - continua l'associazione Città degli Ulivi - si muore per l’assenza di un sistema sanitario all’altezza degli standard minimi. Anni di scelte scellerate e sideralmente distanti dalle istanze reali del territorio (non ultima, la totale chiusura dei Punti di Primo Intervento di Scilla, Oppido e Palmi) hanno distrutto la rete ospedaliera, hanno impedito la nascita della medicina territoriale e hanno minato dalle fondamenta la fiducia dei cittadini nella Sanità e nelle Istituzioni che la governano».
«In Calabria lo Stato, in quanto casa comune dei cittadini, non può continuare a perdere tutte le sfide di civiltà che gli si palesano davanti. È uno stillicidio di scandali, misteri, vergogne e sconfitte morali, umane, sociali, culturali.Tutti gli appelli lanciati in questi anni dai sindaci in direzione di un nuovo corso per la sanità pubblica sono caduti sistematicamente nel vuoto. Le promesse sono state puntualmente disattese, gli investimenti veri costantemente rinviati».
«Intanto - si può leggere in conclusione - perdiamo vite umane su un campo di battaglia che tratteggia, con sfumature fosche, il declino della speranza di rinascita di un’intera regione.Per tali ragioni, si chiede un incontro urgente alle S.V. per la discussione delle criticità in materia sanitaria presenti sul territorio della Piana di Gioia Tauro».