“La Giunta nominata dal presidente Oliverio, priva di rappresentanti eletti direttamente dai calabresi, decreta il sostanziale fallimento politico del Pd e dell’intero centrosinistra”.
Ad affermarlo il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Alessandro Nicolò.
“Una presenza di esterni e dunque di tecnici nel Governo regionale sarebbe pure ammissibile nella consapevolezza di avvalersi di specifiche professionalità per risolvere problematiche ataviche e strutturali afferenti settori strategici. Ma non la totalità che certifica così la sconfitta politica della maggioranza di centrosinistra e della stessa democrazia, essendo stata negata peraltro la rappresentanza elettiva. Si è dato luogo al ‘partito dei tecnici’ di montiana memoria. Scelte che appalesano le gravissime contraddizioni interne alla maggioranza di centrosinistra ed in particolare al Pd, incapaci di varare un governo della Regione espressione diretta del mandato popolare. Altro che Giunta fuori dagli schemi politici, come aveva preannunciato con proclami roboanti il Governatore. A sostenere la nuova Giunta, in realtà vi sono sponsor politici”.
“In Consiglio regionale,  ho avuto modo ed il piacere di constatare in questi mesi – ha sottolineato Alessandro Nicolò – competenze qualificate e di buon profilo che avrebbero potuto assolvere nel migliore dei modi il mandato governativo in una regione al palo dopo mesi di stasi amministrativa che hanno duramente compromesso settori vitali per lo sviluppo della nostra terra”.
“Al di là delle professionalità, delle benemerenze scientifiche dei nuovi assessori, rimane tutta aperta sul tavolo della politica, la questione ‘democratica’, ovvero un Consiglio regionale democraticamente eletto dovrebbe esprimere nel proprio interno una classe dirigente motivata, certificata dal voto, capace di proporre e di attuare scelte di programmazione e gestione, verificando gli effetti e la qualità delle ricadute. Il rischio – come autorevolmente ribadito dal magistrato del Tar, Nicola Durante – è quello di sbilanciare l’equilibrio dei poteri a favore del presidente della Regione, vanificando il ruolo di contrappeso della Giunta, tanto più solido, se composta da consiglieri eletti dal popolo sovrano”.
Peraltro – prosegue il capogruppo di FI – la nuova formazione di governo è stata ratificata da Renzi che ha anche imposto dall’alto qualche scelta.
C’è poi un elemento da stigmatizzare duramente e forse ancora non troppo chiaro ai calabresi: i costi aggiuntivi per la regione.
Ricordate gli annunci del Governatore sui tagli ai costi della politica, in particolare sui compensi e sulle collaborazioni esterne?
Apprendiamo inoltre dal capogruppo del Pd, Seby Romeo, che egli ha introdotto un’altra ‘riforma’: quella della tempistica della legislatura. Non più cinque anni, ma quattro, dovrebbe durare, visto che egli sostiene che da oggi inizierebbe la legislatura. L’ennesima affermazione, quella di Romeo – conclude Alessandro Nicolò – che testimonia i disagi, il disorientamento e la confusione che esistono e sono palesi in seno alla maggioranza che governa la Regione Calabria”.