Riportiamo una ironica riflessione a firma del dottor Gianfranco Manfrida sul tema coronavirus.

 

«Mi chiamo Virus. Corona virus. Sono nato nel 1960 e come tutti i miei simili per vivere ho bisogno di abitare dentro un altro organismo vivente. All’inizio ho trovato spazio nei maiali, mucche e polli provocando un pò di diarrea e sintomi intestinali. Non essendo stata una bella esperienza mi sono trasferito dopo qualche anno negli umani. Qui solo un poco di raffreddore e tosse.

Come tutti i miei simili ho una vita breve e, per l’istinto di conservazione della specie, ho necessità di trasferirmi spesso in nuovi soggetti. Si chiama contagio.

A frequentare il genere umano anche io sono stato contagiato. Dal protagonismo.

Facebook, follower, telegiornali, talk show, whatsapp. Una vita ricca di visibilità e di impegni. Niente a che vedere con galline e vacche. E neanche con un semplice raffreddore che non ti considera nessuno. Una vita da protagonista, insomma.


Così ho deciso per il salto di qualità. Ma la terra è grande e divisa. La Cina, popolo più numeroso del mondo mi era sembrato il posto giusto avendo a disposizione tanta gente sulla quale potermi spostare liberamente. Così ho fatto. Ma quelli si sono subito incazzati ed hanno isolato completamente grandi città mettendo seriamente a rischio la mia sopravvivenza.

Una rapida analisi mi ha consentito di scartare l’Africa che quelli di problemi ne hanno già troppi e ci circolano pochi social. L’Europa è un altro grande continente. Unito, almeno a parole.

Un paesino mi è sembrato adatto. Piccolo così da passare inosservato ma con tanta popolazione intorno su cui potersi trasferire e con un nome che i più lo associano ad un tubero dell’Irpinia. Scelta perfetta per raccogliere successi mediatici prima che sanitari. E qui devo ringraziare per quanto fatto da questa popolazione.

Grazie per non avere isolato un paesino con due o tre strade di accesso prima di trasferirmi altrove. In caso contrario sarei morto in quel posto. Le barricate presenti ora non si capisce se sono per non fare entrare o uscire.


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Grazie per avere chiuso università e fabbriche consentendo a quelli che rientrano di darmi un passaggio gratuito per il sud. Qui non è mancata qualche polemica che accusa i leghisti della prima ora di voler sterminare i meridionali. E ci starebbe pure considerato il sistema sanitario esistente in quelle regioni. Li mi sento un poco più al sicuro!

Intanto la crescita esponenziale dei follower raggiunge cifre inimmaginabili. I miei cugini virus influenzali non li caga più nessuno. Sono tra i primi dieci al mondo! Capisco che posso avere maggiore visibilità quando la televisione occupa totalmente le trasmissioni con tanto di esperti e discussioni in diretta. I consigli su come scansarmi raggiungono indici di ascolto mai avuti prima. Per riascoltare il consiglio precedente basta cambiare canale.

Sono stato promosso ad emergenza nazionale. I follower aumentano. Gli esperti pure. E anche i contagi. Sono quasi salvo.

I collegamenti con gli inviati presso gli aeroporti  mostrano le incredibili misure di sicurezza messe in atto. Uomini scafandrati utilizzano il termoscanner (fa più notizia di termometro) per capire chi è contagiato. Chi ha febbre viene rispedito a casa. Chi ha febbre e ha preso la tachipirina può passare tranquillo.

Il salto di qualità avviene quando la politica si accorge che deve fare qualcosa. E per questo l’umanità mi deve qualcosa. Il governo che litiga su tutto e le opposizioni che litigano per dire prima chi litiga, vengono riuniti nei tavoli tecnici. Viene raggiunta l’unità nazionale per uniformare i comportamenti.

La prima riunione stabilisce all’unanimità che prima di tossire (primo sintomo di infezione) bisogna mettere la mano davanti alla bocca. Seguono dodici trasmissioni televisive sul corretto modo di lavarsi le mani con la dimostrazione pratica di un esperto.

 

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I contagi aumentano e segue una lista di morti segnalata da un piccolo contatore in alto a sinistra del conduttore del tg.

La successiva riunione stabilisce che in caso di tosse o starnuti bisogna mettere davanti alla bocca il gomito e non la mano. Viene fatto obbligo di usare le mascherine se si frequentano luoghi a rischio. Viene bocciata la proposta leghista di distribuire mascherine già contagiate ai meridionali.

Le trasmissioni televisive vanno in crisi in quanto gli esperti non riescono a dimostrare come lavarsi correttamente il gomito. Al tavolo tecnico viene bocciata la proposta leghista di usare le Ong per spedire i contagiati in Africa e risolvere il problema dei migranti una volta per tutte.

Intanto in Africa rispediscono al mittente un aereo con passeggeri bergamaschi, l’Europa unita chiude le frontiere con l’ Italia in un programma di collaborazione e scambio di informazioni (non di persone) per combattere l’emergenza.

 

Il tavolo tecnico stabilisce che per frequentare i supermercati (intanto presi d’assalto) le scuole e le palestre bisogna fornirsi di autorespiratori ad aria, occhiali protettivi e Dpi (nessuno ha capito cosa sono). I leghisti propongono fornire ai meridionali ed agli africani bombole piene di aria contaminata. La proposta viene bocciata. I leghisti abbandonano il tavolo e prospettano una crisi di governo.

 

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Intanto la mia popolarità ha raggiunto vette impensabili. Vengono registrati disservizi su facebook e whatsapp per sovraffollamento. Apple pensa a nuovi canali ed i politici in astinenza da tv cominciano a perdere consensi. L’economia cinese vola nella produzione di mascherine (taroccate quelle con la griffe Vuitton) guanti ed amuchina fasulla. Trapela la notizia che l’epidemia è diventata virale sui social.


Il tavolo tecnico, verificata la notizia, viene riunito d’urgenza in nottata e stabilisce la autoquarantena domiciliare per tutti quelli che pensano di essere stati contagiati su whatsapp. L’ordinanza viene subito   accolta da 39 milioni di fancazzisti. Subito contestata dalla magistratura con le motivazioni che il virus non può essere trasmesso su whatsapp in quanto i messaggi sono crittografati end to end e li possono leggere solo loro. L’ordinanza viene sospesa.

Al tavolo tecnico non sanno che pesci prendere. Il coordinatore propone di cambiare il nome al virus per dimezzare l’epidemia. Passa a maggioranza il nome di CoViD-19. La minoranza verbalizza la proposta di mettere il trattino in basso seguito da chiocciola. I leghisti propongono di considerare categoria a rischio gli imbecilli. La proposta viene approvata per spirito di appartenenza.

Carissimi, io fra poco vi abbandonerò per raggiunti limiti di età, che per quelli come me è molto breve. Credo di dovermi scusare per qualche disagio causato. Ma la confusione rientra tra gli effetti collaterali della mia infezione. Credo di dovervi ringraziare per aver fatto di tutto per la mia sopravvivenza.

 

Liberamente tratto dalla fantasia. Ogni riferimento è puramente casuale»..