“Tutela per gli operatori della ristorazione, Azienda ospedaliera di Cosenza”. Questo l’oggetto dell’interrogazione presentata in data odierna. Il fatto. L’Ati è risultata vincitrice del bando di gara (in tandem con “La Cascina Glonbal Service -Cardamone”) per l’affidamento del servizio di ristorazione della Azienda Ospedaliera di Cosenza. La ditta vincitrice ha disposto la riduzione del personale di undici unità lavorative e ciò nonostante tale servizio risulti assai complesso. Gli operatori, infatti, curano a 360 gradi il processo di ristorazione dell’intera struttura. Dal ricevimento degli alimenti, alla lavorazione, alla cottura sino alla distribuzione ed il ritiro dei pasti nei singoli posti letto di tutti i 37 reparti. A ciò si aggiunga la sanificazione di impianti ed attrezzature, oltre al servizio di mensa interna per tutto il personale medico e paramedico della struttura. Il servizio, vale la pena aggiungere, risulta particolarmente articolato ed esso è già espletato con un organico appena sufficiente. La palesata sua riduzione potrebbe inficiare il diritto di assistenza dei malati e il rispetto delle specifiche diete a questi assegnate. A ciò si aggiunga che il capitolato di gara aggiudicata dalla suddetta Associazione temporanea d’impresa, all’art. 21.3 prescrive: “L’assunzione del personale alle dipendenze del precedente gestore”; e che la legge regionale del 30 maggio 2012 numero 16 impone la tutela del personale già operante nella precedente gestione ed l’efficiente espletamento del servizio. Nei giorni scorso la ditta aggiudicataria ha avviato il licenziamento di undici lavoratori già impiegati nella suddetta mensa ospedaliera. Pertanto, è stata interrogata la giunta per conoscere quali iniziative intenda realizzare per tutelare gli addetti al servizio e per garantirne efficienza e qualità.