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Esprimo la mia soddisfazione per l’Avviso regionale diretto al censimento della situazione dei partecipanti al programma Stages, dando atto all’ex presidente Scalzo e alle organizzazioni sindacali del lavoro preparatorio svolto, nonché al presidente Irto dell’opportuna prosecuzione di quanto avviato. In uno dei miei primi atti da consigliere regionale, l’interrogazione depositata il 27 gennaio 2015, chiedevo con forza di adottare, nel rispetto delle norme vigenti, una costruttiva e definitiva soluzione alla questione, al fine di non disperdere il pregio dell'esperienza acquisita sotto il profilo dell'apporto di valido e formato capitale umano all'interno delle Amministrazioni Pubbliche calabresi ed al fine di non vanificare l’investimento economico assunto nel corso degli anni. È bene ricordare che i soggetti inseriti nel 2007 nel percorso Programma Stages sono stati selezionati all’interno dei migliori laureati della Calabria e hanno, in questi anni, svolto un’attività di formazione pienamente attestata, fungendo da supporto sovente prezioso per le pubbliche amministrazioni nelle quali sono stati impiegati. L’attuale Avviso, disponendo che si proceda a un censimento di coloro che, pur avendo concluso con esito positivo tutte le attività di formazione, si trovino nella condizione di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati e/o di disoccupati, consentirà alla regione Calabria di individuare con esattezza la platea dei soggetti che necessitano di interventi di politica occupazionale. Ciò che mi preme ribadire è che, trattandosi della tante volte sbandierata valorizzazione di capitale cognitivo giovanile, non è consentito a una classe dirigente responsabile annichilire un percorso di eccellenza finalizzato ad attrarre e trattenere risorse umane ad alto potenziale. Ecco perché l’avvio e l’espletazione del censimento sono, a mio avviso, un passo nella giusta direzione, ma non ci si può fermare alla semplice intrapresa del cammino. Attraverso l’assunzione di precisi obblighi da parte dell’Ente Regione, si tratta di rendere effettiva l’incentivazione della residenzialità in Calabria di laureati in possesso di capacità e competenze necessarie per lo sviluppo del tessuto economico della regione. Offrire una prospettiva concreta a questi giovani non è una regalia o una gentile concessione: è un dovere della buona politica, è la naturale conclusione di un iter il cui obiettivo è l’iniezione di linfa vitale e professionalmente ineccepibile nel contesto di una terra assetata di competenze e che le competenze le sa produrre e non può più permettersi di lasciarle andar via.