L'unione sindacale di base parla di privatizzazioni selvagge e denuncia lo sfruttamento e la precarizzazione causati dal ricorso continuo ai subappalti. «É arrivato il momento di riaffermare la centralità dei trasporti pubblici»
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Mobilitiamoci per rivendicare salario, sicurezza e dignità alla categoria e ai servizi pubblici! In tutti questi anni, sul trasporto pubblico si è fatta solo retorica spicciola e si sono introdotte ricette tutt’altro che efficaci con finanziamenti che hanno favorito le aziende private, da sempre impegnate a incrementare i loro profitti, penalizzando l’implementazione dei servizi, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro, in barba al diritto alla mobilità dei cittadini. Una retorica che è stata fortemente desiderata dalle stesse associazioni datoriali e dai sindacati trattanti che hanno da sempre veicolato una informazione mediatica a loro favore, evitando di considerare l’unica voce che merita di essere ascoltata: quella degli autoferrotranvieri.
Ma adesso parliamo di noi!
L’assemblea nazionale delle delegate e delegati, del 24 gennaio dell’Unione sindacale di base lavoro privato, ha lanciato una ampia mobilitazione partendo dallo sciopero nazionale di 24 ore del settore del trasporto pubblico nella giornata del 17 febbraio 2023 e con un presidio davanti al Ministero dei Trasporti
nella giornata del 3 marzo 2023 per rivendicare la centralità dei trasporti pubblici e del ruolo degli autoferrotranvieri, principali vittime della mattanza delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e sub-affidamenti, che alimentano sfruttamento e precarizzazione; del susseguirsi di rinnovi contrattuali “farsa” e di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti; per denunciare l’attuale emorragia degli addetti al settore su tutto il territorio nazionale quale palese testimonianza dell’indisponibilità dei lavoratori a sottostare al crescente decadimento dello stato dei servizi e della propria mansione tra pesanti carichi di lavoro, la gravosa responsabilità della mansione e le pesanti penalizzazioni economiche ulteriormente inasprite dall’attuale crisi economica.
In Calabria si può scioperare in tutte le 27 aziende di trasporto pubblico locale:
A.M.A.CO. S.p.a. - A.M.C. S.p.a. - A.T.A.M. S.p.a. - A.T.I. Sat & Pra - Autolinee Cav. Domenico Tripodi S.r.l. -
Autolinee Federico S.p.a. - Autoservizi Francesco Perrone S.r.l. - Autoservizi Preite S.r.l. - Bilotta Antonio
S.r.l. - Brosio Nicola & F.lli S.n.c. - Consorzio Autolinee S.r.l. - Costa Viola Bus S.r.l. - Fata S.r.l. - Ferloc S.r.l. -
Ferrovie della Calabria S.r.l. - G.B.V. S.r.l. - Genco Carmela e Figli S.r.l. - Impresa Autolinee Scura S.r.l. -
Mediterranea Bus S.p.a. - Multiservizi Lamezia Terme S.p.a. - Parise Rocco Antonio srl - Piana Palmi
Multiservizi S.p.a. - Romano Autolinee Regionali S.p.a. - S.C.A.R. S.R.L. - Trasporti Nord Calabria S.r.l. -
Impresa Individuale Zanfini Salvatore; con le seguenti fasce di garanzia: 5:00/8:00-18:00/21:00
Servizi Automobilistici Jonici S.r.l.; con le seguenti fasce di garanzia: 6:00/9:00-13:00/16:00.