Si tratta di un evento raro che si verifica generalmente in autunno on le perturbazioni atlantiche che viaggiano sulla superficie marina molto calda
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Il ciclone mediterraneo che sta risalendo il mar Jonio, sta apportando maltempo sparso sul Sud Italia e in particolare sulla Calabria e sulla Sicilia specie orientale. Qui sono in atto infatti violenti temporali accompagnati da forti venti da est che stanno causando violente mareggiate lungo tutte le coste esposte e da nevicate copiose a partire da quote molto basse e da circa 300 m. Questo è un evento raro in quanto i cicloni mediterranei si formano generalmente in autunno con le perturbazioni Atlantiche che viaggiano sulla superficie marina molto calda.
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Cosa sono i cicloni mediterranei
Scopriamo meglio questo fenomeno: I cicloni mediterranei sono intense depressioni a cuore caldo (da non scambiare con comuni depressioni) con pressione atmosferica al suolo statisticamente inferiore ai 1000 hpa (dunque non sempre) che si formano in determinate configurazioni sul nostro Mar Mediterraneo. Spesso tali cicloni sono portatori di ingenti quantità di piogge che a volte possono causare gravi dissesti idrogeologici, specie nei periodi tardo-estivi/autunnali, quando le temperature marine del Mediterraneo sono abbastanza calde, facilitando la formazione di fenomeni convettivi molto intensi. I cicloni mediterranei si suddividono in depressioni tropicali, tempeste tropicali TLC (Tropical Like Cyclones) e Medicane (uragani mediterranei con potenziale simile ad un uragano di categoria 1) che indica la forma più rara ed estrema dei tipi di TLC. I TLC, molto simili a quelli delle zone tropicali, sono intense depressioni che si riconoscono per la loro nota struttura a spirale, con un occhio molto ben delineato. All’interno i venti spesso superano facilmente i 100 km/h, le precipitazioni si presentano spesso a carattere temporalesco. Il maltempo di questi giorni è causato però dai medicane: essi sono uno stato avanzato dei TLC e si formano statisticamente con temperature marine comprese tra i +15 e i +26°C.
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I venti attorno all’occhio ciclonico superano la soglia dei 120 km/h, causando danni ingenti alle località limitrofe. Al loro interno (occhio), come accade nelle due metamorfosi inferiori, si sviluppa un cuore caldo in quota (sia a 500 che 850 hpa), fondamentale per la loro vitalità. Il cuore caldo si forma grazie all’eccessiva energia termica accumulata sopra il mare, trasformandosi a seguire in energia cinetica, quindi in un possente moto vorticoso dell’aria. Per facilitare la liberazione dell’energia accumulata è necessaria un’area di convergenza sui bassi strati che determina la formazione di moti ascensionali. I presupposti per innescare la liberazione sono facilitati in caso di presenza d’aria calda sui bassi strati, sopra la superficie del mare. Nei cicloni mediterranei è necessaria, oltre alla disponibilità di un’area di convergenza nei bassi strati, anche una intrusione di aria fredda in quota che dia origine ad una forte instabilità atmosferica (solitamente tramite goccia fredda in quota). La presenza di convergenza di aria calda al suolo, con un alto tasso di umidità, è necessaria per lo sviluppo di un Medicane, come anche marcati gradienti di temperatura nei profili verticali dell’atmosfera in ambiente circostante umido e di precursori in quota nella media/alta troposfera.