La sua arte nasce da un legame profondo con la natura e un'incessante voglia di esprimere emozioni attraverso il lavoro manuale
Tutti gli articoli di Storie
PHOTO
Saverio Caracciolo, in una delle puntate andate in onda su LaC Storie, ci porta a Sant’Agata del Bianco in provincia di Reggio Calabria, a conoscere Vincenzo Baldissarro che tra sacrificio, passione e dedizione, dà forma a sculture monumentali che raccontano storie di bellezza e sofferenza. Ma dietro a ogni opera c'è una vita da artigiano, una famiglia da sostenere, e un sogno che si fa eterno (guarda qui l’intera puntata).
Vincenzo Baldissarro è un uomo che vive di arte e di passione. Conosciuto da chi frequenta la piccola località in cui risiede, nel cuore di una terra che ha scelto di scolpire e rendere immortale, a Sant’Agata Vincenzo non è solo un artigiano, ma un creatore. Le sue sculture, nate dalla roccia, parlano di un'abilità unica e di una visione che pochi possono comprendere appieno. La sua arte non è fatta di disegni preparatori, ma di istinto, sentimento e mani che plasmano la pietra come se fossero parte di essa.
«Non ho mai frequentato scuole d'arte, sono un autodidatta. Da bambino ho guardato mio padre, un contadino e artigiano che lavorava il legno. Ho imparato da lui, e poi ho trovato la mia strada nella roccia», racconta Vincenzo con occhi che brillano di orgoglio e determinazione. Da quel momento, la passione per la scultura si è radicata nel suo cuore. A 12 anni iniziò a modellare il legno, ma fu la pietra a catturarlo. Il primo volto che scolpì divenne un segno di un percorso che lo ha portato a realizzare opere monumentali, senza mai abbandonare il suo lavoro di operaio forestale. Le sue creazioni sono straordinarie. Il volto di un uomo, una sirena dormiente, una natività che prende vita in una grotta naturale, un cavallo che salta fuori dalla roccia: ogni pezzo racconta una storia, un'emozione, un legame con la natura.
«Quando guardo la roccia, vedo una forma, una figura che vuole uscire. È la natura che mi guida. Io non faccio altro che aiutarla a prendere forma», spiega con una passione che non ha pari.
Le sculture sono scolpite con martello e scalpello, ma Vincenzo utilizza anche il martello elettrico per alleggerire il lavoro. «Non è facile, è un lavoro fisico, ma quando vedo quella bellezza che emerge dalla roccia, la fatica scompare», afferma. Nonostante il lavoro duro, la sua è una passione che lo spinge a continuare, giorno dopo giorno, cercando di completare le sue opere. «Ogni scultura è un pezzo di me. La fatica non conta quando vedo quello che riesco a creare», dice soddisfatto.
Ma dietro alla passione per l'arte, c'è una vita quotidiana da affrontare. Vincenzo è anche marito e padre di quattro figli. La famiglia è per lui la priorità assoluta. «Non posso dedicarmi solo alla scultura, devo badare alla mia famiglia. Ma quando posso, vengo qui, a lavorare la roccia, a creare qualcosa di bello», racconta. Eppure, il suo lavoro non è mai lasciato incompleto. Ogni scultura è una promessa che si fa a se stesso e a chi apprezza il suo lavoro: «Non mi piace lasciare niente a metà. Ogni pezzo che inizio, lo porto fino alla fine».
Vincenzo è convinto che l'arte debba essere un riflesso dell'anima, che ogni creazione debba trasmettere emozioni. «Non scolpisco solo per fare qualcosa. Ogni figura ha una vita, una storia. L'uomo che sta cercando di liberarsi dalla roccia, la donna velata che voglio finire, sono tutte espressioni di ciò che sento dentro». E così, ogni scultura che emerge dalla pietra diventa un testimone del suo percorso interiore, una manifestazione di forza, sofferenza e speranza. «Il mio cavallo, per esempio, è incompleto. Ma lo vedo nascere nella roccia. Sento che sta prendendo vita e questo mi dà forza per continuare a lavorarci. E quando finalmente sarà completo, sarà il simbolo della libertà», dice con determinazione. Un altro progetto che gli sta particolarmente a cuore è la Natività che sta creando in una grotta naturale. «È un'opera che mi emoziona ogni volta che ci lavoro. Ogni dettaglio è pensato con il cuore», racconta.
Vincenzo non vuole che le sue opere vengano dimenticate. «Spero che queste sculture rimangano per sempre. Voglio che chiunque le veda senta la stessa emozione che provo io mentre le creo», conclude con una nota di speranza. Il suo sogno, infatti, è che le sue opere non solo diventino parte del paesaggio, ma che possano ispirare altri a seguire la propria passione, a non fermarsi mai, a credere che ogni fatica può essere trasformata in bellezza.
Vincenzo Baldissarro è un uomo che continua a scolpire, a creare, a vivere con passione. Un vero testimone della bellezza che può nascere dalla fatica e dall'amore per ciò che si fa.