Non solo vimini, ma una varietà di legni flessibili che conferiscono ai prodotti caratteristiche uniche e una straordinaria resistenza. Da Acquaformosa il racconto di Giuseppe Pugliese
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Nelle colline del Cosentino, ad Acquaformosa, dove il tempo scorre al ritmo delle stagioni, Giuseppe Pugliese continua una tradizione millenaria: l'arte della cesteria. La sua peculiarità risiede nella scelta di utilizzare non solo il tradizionale vimini, ma una varietà di legni flessibili che conferiscono ai suoi manufatti caratteristiche uniche e una resistenza straordinaria.
Pugliese conserva fasci di rami di diversa natura: il flessibile salice, il resistente nocciolo, il duttile castagno selvatico e l'elegante olivo. Ogni legno viene selezionato personalmente durante le sue esplorazioni nei boschi circostanti, seguendo un calendario preciso dettato dai cicli lunari e dalle stagioni. La preparazione dei materiali rappresenta una fase fondamentale del suo lavoro.
I rami vengono raccolti nel periodo di riposo vegetativo, quando la linfa è ferma e il legno mantiene maggiore elasticità. Pugliese segue un metodo tradizionale di preparazione: i rami vengono immersi in vasche d'acqua per diverse settimane, un processo che ne aumenta la flessibilità e facilita la rimozione della corteccia.
Successivamente, vengono essiccati all'ombra per evitare deformazioni e conservati in un ambiente a temperatura e umidità controllate. La particolarità del suo approccio risiede nella combinazione sapiente dei diversi legni. Il salice, con la sua straordinaria flessibilità, viene utilizzato per creare la struttura base dei cesti. Il nocciolo, più robusto, viene impiegato per i montanti principali, garantendo stabilità e durata nel tempo. Il castagno selvatico, con le sue venature caratteristiche, viene intrecciato nelle parti decorative, mentre i giovani rami di olivo vengono riservati per le finiture più pregiate.
Ogni cesto nasce da un progetto preciso. Pugliese inizia creando una base solida per formare la struttura portante. Su questa fondazione, inizia il paziente lavoro di intreccio, alternando i diversi materiali secondo schemi che ha perfezionato nel corso degli anni. La sua tecnica prevede l'utilizzo di almeno tre tipi di legno diversi in ogni manufatto, creando contrasti naturali di colore e texture.
L'arte di Pugliese rappresenta un esempio perfetto di come la tradizione possa evolversi senza perdere la propria essenza. Il suo approccio innovativo nell'utilizzo di diversi tipi di legno ha aperto nuove possibilità nel campo della cesteria, dimostrando che anche un mestiere antico può rinnovarsi attraverso la sperimentazione e la ricerca continua.