È stato sempre convinto che il suo nome fosse Vincenzo. Per puro caso, a 12 anni, scopre invece il suo vero nome. Giuseppe Barillari oggi ha 86 anni e vive a Priscopio, località del comune vibonese di Zambrone. Ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro come metalmeccanico all'interno del Nuovo Pignone - gruppo Eni.

 

Appassionato da sempre alla storia, negli anni '90 conosce un gruppo di ricercatori della Finlandia, venuti in Calabria per studiare la Preistoria. È l'inizio dell'amore per un periodo storico tanto antico quanto affascinante che lo portano nel 2012 a costruire nel suo terreno una capanna del Neolitico, che termina nel 2014.

 

Per realizzarla ha utilizzato le stesse tecniche di quel periodo: 12 travi di castagno innalzati contemporaneamente da 12 persone per raggiungere un unico punto centrale e le pareti rivestite con Ampelodesmos Mauritanicus essiccato, pianta perenne della famiglia della Graminacee, in Calabria conosciuta come "Gutamu". La capanna dall'alto ha la forma di un imbuto rovesciato, è in mezzo agli uliveti che lo circondano con una vista mozzafiato sul borgo di Tropea.

 

Oggi Enzo, ormai tutti lo conoscono con questo nome, ha allestito all'interno del capanno un museo della civiltà contadina calabra con gli oggetti raccolti nei suoi 86 anni di vita. Chi va a trovarlo può visitare il museo gratuitamente, apprezzando anche la saggezza, l'umiltà e la bontà di un uomo che ha dedicato la sua vita alla conoscenza del passato per farlo rivivere alle nuove generazioni.