Il piatto tradizionale delle Hawaii che sta conquistando proprio tutti, grandi e giovani, la potremmo definire un’esperienza culinaria interattiva

Un pasto veloce ma completo di tutto, con la possibilità di personalizzare gli ingredienti. La base ovviamente è il riso, di diverso genere, dal basmati fino al riso venere, si aggiungono verdure, formaggi e proteine che spesso sono diverse tipologie di pesce, come polpo, salmone o tonno. Infine si aggiungono delle salse e la Pokè è pronta per essere mangiata. 

Un pasto per chi è a dieta e non, per vegetariani e vegani, insomma adatto a tutti. Sono andato a trovare i ragazzi di Pokelty nel centro commerciale “L’Aquilone” a Pizzo Calabro (VV), che risulta essere la loro seconda sede, la prima storica si trova a Lamezia Terme. Parlando con i ragazzi mi hanno raccontato delle prime difficoltà nel far capire e conoscere questo nuovo prodotto ai calabresi, infatti spesso i turisti erano attratti da un prodotto che già conoscevano. 

Pokelty poco alla volta conquista davvero tutti ricevendo l’approvazione anche dei più scettici, cosi da decidere di aprire il loro secondo punto vendita, come detto prima, a Pizzo. Io mi sono permesso di sfidarli, di chiedergli se fosse mai possibile creare una Pokè ma in stile calabrese, usando i prodotti del nostro territorio. Una sfida difficile ma non impossibile. 

Addirittura ho assaggiato 2 pokè calabresi, con l’utilizzo anche di materie prime oltre regione, altrimenti sarebbe troppo difficile e “pesante” da mangiare un piatto interamente calabrese. 

La prima pokè è quella “light” composta con riso venere, cetriolo, pomodoro, tonno Callipo piccante, maionese, cipolla crispy, composta di cipolla rossa di Tropea IGP, arachidi e granella di pistacchio, un mix di sapori del sud Italia. Non male come sapore, si sposano bene gli ingredienti tra di loro, la cipolla sicuramente fa la differenza per consistenza e impatto, avrei aggiunto un formaggio fresco. 

La seconda pokè invece è più “strong” ricca di ingredienti con riso basmati, salsa di soia, composta di cipolla rossa di Tropea IGP, maionese all’erba cipollina, pomodoro, olive nere, mais, mandorle e poi la Nduja. 

Il piccante della 'nduja pensavo coprisse tutti gli altri sapori, invece la salsa di soia va a contrasto in maniera perfetta, il mais e la maionese danno freschezza, anche in questo caso avrei aggiunto un formaggio, ma capisco bene che mettere troppi ingredienti poi si esagera. Ottimi anche i fritti che propongono, essendo tutti prodotti in maniera artigianale e sinceramente mi sono innamorato dei Tacos, da come si nota dal video. 

Complimenti ai ragazzi di Pokelty, per l’idea e la versatilità del progetto che accontenta grandi e piccini, sportivi e non, insomma vale la pena provarli almeno una volta.