Gli aromi, l'impasto fritto, la farina e nasce la magia. I turdiddri (ma in base alla zona possono essere anche crustuli e cannaricoli, in base alla zona) sono il trionfo della cucina tipica calabrese: possono cambiare nome, può variare qualche ingrediente dalla ricetta (d'altronde, è il bello delle tradizioni, che soprattutto in tavola vengono interpretate più in base alla ricetta della nonna che in base ai disciplinari): ogni famiglia, ogni rione ha la sua ricetta tipica. Oggi, per questo, vi presento quella tramandata da mia nonna.

I turdiddri sono uno di quei dolci che ci proietta al Natale, facili da realizzare, decorati con miele di fichi, miele di castagno o mosto cotto, infine fritti (rigorosamente). Andiamo alla ricetta per realizzare circa 1 kg di Turdiddri, che naturalmente dovrete offrire a parenti e vicinato in modo da poter far partire la gara e la discussione su quali siano i più buoni.

Partiamo dall'impasto: in questa ricetta useremo 600 gr. di farina 00, ma se noterete che l’impasto è troppo molle potrete ovviamente aggiungerne.  

In una pentola alta versiamo tutti insieme:

  • Un bicchiere di olio di semi (o di oliva)
  • Un bicchiere di vermut bianco
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • Buccia di una arancia
  • Succo di arancia spremuta
  • 1 cucchiaino di cannella
  • Un pizzico di chiodi di garofano

Mescoliamo e riscaldiamo su fiamma alta, il nostro sciroppo non dovrà bollire. Prepariamo la farina all’interno di una coppa profonda, creando un buco al centro dove verseremo lo sciroppo cotto. Impastiamo con un mestolo, inizialmente, fino a creare le basi del nostro impasto. Il risultato finale sarà un impasto liscio, morbido ed omogeneo, che faremo riposare mezz’ora, coperto nella stessa coppa dell’impasto. 

Dopo il periodo di riposo, spolveriamo l’impasto e continuiamo a lavorarlo per qualche minuto con le mani. Con un tortello liscio ne tagliamo un pezzo, che con l’aiuto delle mani, ne ricaviamo una striscia non troppo fine. Iniziamo cosi a realizzare i nostri turdiddri, ritagliamo dalla striscia di impasto realizzata, dei pezzi un po' più spessi dello gnocco classico. Una volta ritagliati tutti i turdiddri, possiamo dargli la forma originale, con l’aiuto di una riga gnocchi o di una forchetta, basterà fare una leggera pressione e ruotare il pezzo di impasto.  Dopo aver “rigato” tutti i nostri dolci è arrivato il momento di friggerli, su fiamma bassa, senza farli bruciare. Quando li vedete abbronzati, togliete dall’olio e fateli asciugare su un panno carta.

Passiamo alla fase di “ammielamento” dei turdiddri. In una pentola alta versiamo il miele di fichi, o quello che preferite, e riscaldiamo a fuoco medio. Inseriremo i turdiddri dentro il miele caldo poco alla volta, mescolandoli senza troppo pressione, rischiamo di romperli.  Dovranno fare un bagnetto caldo con il miele per circa 30/40 secondi.  Una volta tolti dal miele, li lasciamo asciugare. Sarebbero già pronti per essere mangiati una volta raffreddati, ma qualcuno preferisce abbellirli con delle palline colorate zuccherate oppure i diavoletti di zucchero.  Allora, non vi resta che provarli e farci sapere come sono venuti!