Le festività in Calabria sono ricche di tradizioni, riti e soprattutto cibo che non può mancare assolutamente. Dopo il periodo di quaresima e aver preparato i dolci della Pasqua, arriva la domenica Santa dove invitati, parenti e amici, si siedono alla nostra tavola. Ma cosa si mangia in Calabria a Pasqua?

Ogni provincia ha la sua tradizione, come ogni famiglia ha le sue pietanze, io ho cercato di raccontarvi la tradizione popolare storica, fatta di piatti tipici e leccornie da leccarsi i baffi.

Il menù parte dagli antipasti a finire ai dolci… preparatevi.
Prima di sedersi a tavola è buon augurio fare un brindisi con il vino rosso e accompagnarci un buon tagliere di salumi e formaggi, soppressate, capocollo, salsiccia stagionata, salame, pancetta, caciocavallo, pecorino stagionato, giusto per non farci mancare nulla e aprire l’appetito.

A casa mia come primo piatto non deve mancare la “Pasta Chjina”, una specie di timballo di pasta, rigatoni per la precisione, ripieno di polpettine fritte, uova sode, caciocavallo, carne trita, piselli e fette di salame. Ma in altre zone della Calabria è comune mangiare le fileja con ragù di agnello o con pancetta e pomodori secchi.

Se questo vi sembra già tutto sostanzioso, tenetevi forte perché arrivano i secondi piatti. Doveroso dover preparare l’agnello arrosto (che toglie i peccati del mondo) come rito religioso non può mancare a tavola, accompagnato da patate ‘mbacchiuse, peperoni fritti, insalata amara fatta con rucola, grana e noci, senza sale e senza olio.

Poi viene servita una grigliata mista di maiale, salsiccia e pancetta soprattutto, ma accompagnata dai broccoli e si sa, la verdura sgrassa.

Nel catanzarese non può mancare la “tiana di agnello”, piatto tipico pasquale, preparato con patate, piselli, carciofi e pangrattato con pecorino, da formare una crosticina buonissima.

Come ogni pasto si termina con i dolci, dalla classica apertura delle uova di cioccolato, che io personalmente non amo molto ma ai più piccoli e golosi di casa si!
Io sono una persona semplice, mi basta un pezzo di pastiera insieme al caffè, un assaggio di cuculo o cuzzupa come volete chiamarli, da abbinarci un bel limoncello fresco, preparato dalla suocera, che fa sempre bene.

Evviva le tradizioni calabresi, un augurio per una serena Pasqua a tutti voi.