Attorno a un tavolo lungo 45 metri e posizionato nella via principale, si sono riuniti residenti ed emigrati. L'iniziativa è nata dall'associazione "Il filo che ci unisce" con lo scopo di creare un’atmosfera di condivisione e armonia tra compaesani
Tutti gli articoli di Eventi
PHOTO
È come sentirsi a casa. Una comunità, d'altro canto, altro non è che una famiglia allargata. Vivere in un paese, sia esso incastonato nell'entroterra o affacciato sul mare, consente agli abitanti di poter contare su una fitta rete di relazioni che rende difficile tracciare un confine tra residenza e appartenenza. Presidiare un luogo nella quotidianità, starci dentro, consentendo alle radici di sprofondare nel terreno dell'anima, porta ogni residente a fare i conti con un sentimento collettivo che va oltre la somma dei singoli destini e delle visioni individuali. Per far entrare ogni colore in un solo sguardo, la comunità ha bisogno degli occhi di tutti.
A Gizzeria, piccola realtà della provincia di Catanzaro, situata a pochi chilometri dalla città di Lamezia Terme, l'associazione "Il filo che ci unisce" ha pensato di costruire un'iniziativa partendo volutamente dall'idea di condivisione, dalla volontà di stare assieme. Grazie all'impegno dei volontari del sodalizio e la collaborazione con altre associazioni e gruppi parrocchiali, l'evento "Aggiungi un posto a tavola" è riuscito nei giorni scorsi a trasformare la via principale del paese, via Roma, in un grande salone in cui cenare in compagnia. Una lunga tavolata aperta a tutti, a cui l'intera comunità è stata invitata a partecipare. Affinché nessuno potesse sentirsi escluso, "Il Filo che ci unisce" ha dato la possibilità ai residenti e agli emigrati tornati in paese di aggiungersi alla festa portando da casa tavolo e sedie. Da qui il nome dato all'evento: "Aggiungi un posto a tavola".
«Il nostro evento - commentano gli organizzatori - è nato dall’idea e dalla voglia di creare un’atmosfera di condivisione e di armonia tra compaesani: ciò che ci accomuna e ci porta a condividere momenti felici e spensierati con gli altri è da sempre il cibo. Da questa consapevolezza la nostra associazione di promozione sociale, Il Filo che ci unisce, ha dato il benvenuto al mese di agosto con una lunga tavolata allestita lungo via Roma in collaborazione con altri gruppi operanti sul territorio che si sono mostrati interessati all’evento. Anche l’idea di chiedere collaborazione sostiene l’idea di condivisione da cui siamo partiti».
Sotto un cielo senza nuvole e strabordante di stelle, il borgo di Gizzeria ha così riunito attorno ad un tavolo di ben 45 metri uomini e donne, giovani e anziani, desiderosi di trascorrere qualche ora in spensieratezza e divertimento assaggiando, tra una risata e un'altra, prodotti enogastronomici della tradizione calabrese e lasciandosi andare a canti e balli grazie agli organetti e alla musica popolare.
«Il messaggio che vogliamo mandare - aggiungono i promotori dell'iniziativa - è che insieme si può fare tanto e si può fare meglio. Solo impegnandoci in prima persona possiamo far rinascere Gizzeria ed è questo che la nostra associazione si propone di fare: se anche solo un ragazzo in più decidesse di rimanere nel nostro paesino e di non partire verso altri posti lontani, ci riterremmo sicuramente soddisfatti. Nel nostro piccolo, attraverso il nostro impegno sociale, vogliamo contribuire a rendere Gizzeria il paese che merita di essere».
La pagina scritta da "Il Filo che ci unisce", in occasione del recente evento promosso, racconta di una felicità che non ha bisogno di effetti speciali per farsi notare: basta il sorriso di un paese in festa per segnalarne la presenza e soprattutto il suo bisogno vitale.