Una festa che ha luogo da secoli nella città dove si possono ancora vedere tracce della Magna Grecia, per rendere omaggio alla figura miracolosa che salvò la città dai due assedi turchi, durante la quale si trasmette la vera identità crotonese tramite la fede. La festa della Madonna di Capocolonna, a Crotone, si svolgerà quest'anno il 19 maggio, la terza domenica del mese mariano, una data molto sentita e attesa dai devoti alla Madonna bizantina, durante la quale si svolge ogni anno la processione notturna verso Capocolonna con l'icona della Madonna Nera. A causa della chiusura fino al 2025 della Basilica Cattedrale, tutte le funzioni religiose  si celebreranno nella Chiesa dell’Immacolata, così come la tradizionale ed attesa uscita del Quadricello, che si svolgerà nella notte fra sabato 18 e domenica 19 maggio, alle ore 1.30.

La festa

La Madonna di Capocolonna rappresenta per i crotonesi il rapporto tra madre e figlio, che si estende a tutta la comunità, che ogni anno le dedica il mese mariano a partire dal 30 aprile, con la calata del suo quadro, quando la sua icona viene deposta dall’altare particolare della cattedrale di Crotone e posto a fianco dell’altare presso la navata centrale. Seguirà poi il rito del bacio, il giovedì della seconda settimana del mese, quando dopo la messa l’immagine viene baciata dai fedeli. Due giorni dopo, ovvero il sabato, sarà portata in processione nelle vie della città fino a raggiungere l’ospedale civile “San Giovanni di Dio“, dove l’arcivescovo di Crotone o il parroco della cappella dell’ospedale tengono una breve preghiera di ringraziamento, e successivamente riaccompagnato in Cattedrale, che per l’occasione resta aperta fino a tarda ora. Tra il terzo sabato e la domenica, quest'anno la notte del 18 maggio, ad essere protagonista è il grande pellegrinaggio a Capo Colonna, promontorio il cui svolgimento inizia all'una di notte, e si protrae fino all'alba.  

La storia del quadro

Secondo alcune fonti, già ai tempi della Magna Grecia, si svolgeva un pellegrinaggio in primavera, per festeggiare la fertilità proprio sul Capo Lacinio, o delle Colonne, dove sorgeva un tempio pagano dedicato alla Dea Madre, Hera Lacinia. Con l'arrivo del Cristianesimo, il culto si spostò da Hera a Maria, madre del Signore, cosa simbolicamente riconducibile al crollo delle varie colonne del tempio, rappresentanti le divinità pagane, dopo il quale rimase solo una unica colonna, ovvero Maria. Secondo la leggenda tramandata pare che l’Icona della Madonna Nera sia di origine bizantina, e sia stata dipinta da San Luca evangelista, donata al santuario da San Dionigi l'Areopagita, che lo avrebbe portato dalla Grecia. Secondo invece un'altra leggenda, sarebbe un'opera dei monaci basiliani che dalla Puglia lo portarono fino alle coste calabre crotonesi. 

La Madonna e i Turchi

Ma l'icona, secondo la storia, sarebbe collegata anche all'assedio dei turchi, che  nel 1519 sbarcarono a Capocolonna. Il Quadro, all'epoca già esistente, venne preso dai turchi, i quali cercarono di bruciarlo. Ma nonostante il rogo che avevano creato, il fuoco non riusciva a bruciare l'immagine. Decisero quindi di portarla via, dirigendosi verso la foce del Neto, ma la loro imbarcazione non si muoveva, nonostante i rematori ci mettessero tutta la forza che avevano. La buttarono quindi in mare, e subito dopo la nave iniziò a muoversi facendoli salpare, mentre il quadro arrivò presso l’Irto di Capo Nao. Un pescatore, o forse contadino, Agazio Lo Morello, lo trovò e lo nascose in una cassapanca senza rivelarlo a nessuno. Solo in punto di morte a causa di una malattia, decise di rivelare il segreto al frate confessore presente al suo capezzale per assisterlo a lasciare questo mondo. Non appena svelò il segreto, Agazio guarì, e il miracolo fu attribuito alla Madonna bizantina. Il frate portò il quadro sul promontorio, che venne spostato poi alla Cattedrale, dando vita nel 1565 al culto della Madonna di Capocolonna, e alla tradizione di portarne l'immagine sul promontorio quando la comunità voleva chiedere una grazia nei periodi più difficili.

Nel 1638 i turchi assediarono nuovamente la città, mentre la comunità si stringeva attorno all'Icona Sacra della Madonna esponendola sulle mura . I turchi alla vista della Vergine, a conoscenza dell'episodio avvenuto un secolo prima, batterono ritirata e la città fu salva. Nel 1749 Monsignor Costa, Vescovo di Crotone, per dar maggior risalto alla Sacra Immagine, laminò in argento la tela.

Il pellegrinaggio di notte

Uno dei momenti più importanti è sicuramente la processione del terzo sabato notte del mese, quando all'una si svolge la liturgia della parola nel duomo, alla quale seguirà il pellegrinaggio con il "Quadricello", ovvero una riproduzione del quadro originale. A partecipare sono tantissimi, non solo dalla città di Crotone, ma da tutta la Calabria, per assistere a questa processione così sentita che emoziona i cuori dei fedeli ogni anno. Sulla porta si sente un grido "Oggi e sempre: Viva Maria", seguito da canti mariani che invocano la protezione della Vergine sulla città. Dal duomo il quadro percorre le vie, e tutto intorno è illuminato a festa, come i balconi, ai quali vengono appese le  coperte più belle per salutare il passaggio della Madonna. Qualcuno lancia bigliettini con scritto "Viva Maria" e petali di rose. Lungo il tragitto è prevista la sosta al cimitero, per ricordare insieme e sommessamente con una preghiera chi non c'è più. Il cammino è lungo, tant'è che arriva l'alba. C'è chi cammina scalzo, ma non sente la fatica, perché la vicinanza con la Vergine aiuta a sostenere ogni stanchezza. Arrivate le prime luci del mattino, i fedeli depongono delle pietre sullo scoglio della grazia, dove sosterà anche la Madonna, per ringraziarla prima che riprenda il suo cammino seguita dai pellegrini. Ad aspettarla al santuario ci saranno i fuochi d'artificio per festeggiare il suo arrivo.  

Seguirà la prima messa, e se ne svolgerà anche un'altra nel pomeriggio alle 18:00, con il quadro ancora esposto nella chiesa. Il rettore uscirà dal santuario con l'icona in mano: in quel momento tutti i fedeli si raduneranno intorno a lui, cercando chi di baciare, chi di toccare la Madonna. Dopo questo momento il quadro ancora nelle sue mani, si avvicinerà al mare e salirà a bordo di una delle imbarcazioni preparate, che lo porteranno fino al porto di Crotone, scortato da altre barche. Accolta da fuochi d'artificio e da un gruppo vasto di persone, il quadro della Madonna ritornerà nel duomo, dove rimarrà per un altro anno, prima di essere di nuovo calato dall'altare il 30 aprile

Ogni sette anni la Festa Grande

Ogni sette anni la festa della terza domenica di maggio avviene con grandi festeggiamenti, chiamata Festa Grande o Festa Maggiore. Il quadro portato in processione non è la miniatura moderna, ma il quadro originale, al quale nel 2008 sono state apportate delle modifiche inserendo 12 stelle, come in origine, grazie ad un intervento del maestro orafo Gerardo Sacco. Il quadro è contenuto in un trono dorato, portato a spalla dagli esponenti dei portantini di Santa Maria di Capocolonna, che sono in alta uniforme. I festeggiamenti sono prolungati e il quadro, al rientro, non viene imbarcato e portato via mare, ma posto su un carro trainato da buoi, che percorrerà la via inversa a quella fatta la sera prima, dal Santuario alla piazza,  con i pellegrini che seguono il quadro anche al rientro. Qui i buoi verranno staccati, e il quadro sarà portato nuovamente dai portantini, che gli faranno fare un giro completo su se stesso prima del cammino. Applausi e urla di incitamento e dedicati alla Madonna saranno lanciati dalla grande folla, ancora più numerosa che per la solita festa. L'icona sacra originale di Maria rientrerà al suo posto, nella navata, dove tutti andranno a porgerle un saluto, che sancirà la fine della festa. La prossima Festa grande è prevista nel 2026.