Capo Suvero, Capo Vaticano, Calata Buccarelli, Scilla sono solo alcuni: ecco le luci che puntellano le coste della nostra regione
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Suggestivi di notte e affascinanti di giorno, sono i fari che presidiano le coste della nostra regione. Sorgenti di fasci di luce che indicano alle imbarcazioni in mare aperto la terraferma calabrese. Protagonisti e artefici di un paesaggio unico.
«Girandosi, guardò al di là della baia, e laggiù, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c'era la luce del Faro. L'avevano acceso», scriveva Virginia Woolf, nel suo romanzo "Gita al Faro” (o anche "Al faro"), pubblicato nel 1927 in lingua originale e in Italia nel 1934.
I guardiani dei mari calabresi
Sono oltre 170 in Italia, prevalentemente situati in Sicilia, Toscana, Sardegna e Puglia, e anche in Campania, Lazio e Liguria, i fari della Marina Militare. In Calabria i fari sono tredici e di questi cinque insistono nel reggino.
Capo Suvero a Gizzeria a Catanzaro, Capo Vaticano a Ricadi, Calata Buccarelli (Moro Foraneo) a Vibo Valentia, Castello Ruffo di Scilla, Punta Pezzo di Villa San Giovanni, Capo D’Armi a Motta San Giovanni, Capo Spartivento a tra Palizzi e Brancaleone e Punta Stilo a Monasterace Marina a Reggio Calabria; Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto, Punta Alice a Cirò Marina e Capo Colonna a Crotone; a Cosenza il faro di Paola. Sempre nel cosentino vi è quello di Capo Trionto a Corigliano - Rossano, ultimo della costa ionica calabrese e attualmente inattivo, in stato di totale abbandono, sommerso da vegetazione.
Tutti collegati alla rete elettrica, eccetto quello di Calata Buccarelli alimentato con pannelli fotovoltaici, i fari calabresi popolano una luminosa costellazione di ottiche rotanti, intervallate dalle ottiche fisse di Paola, Capo Suvero, Punta Alice, Capo Rizzuto e Capo Trionto e dal fanale a luce ritmica di Calata Buccarelli, tutte atte a orientare le imbarcazioni.
Capo Spartivento e Capo D’Armi i più antichi
I fari calabresi più antichi sono quelli costruiti nel 1867 molto a sud della Calabria, sulla fascia ionica reggina, a Capo Spartivento e Capo D’Armi. Quest’ultimo anche il più alto sul livello del mare con i suoi 93 metri e una gittata di luce sul mare Ionio fino a 22 miglia. Quello di Capo Spartivento dai suoi 64 metri sul livello del mare irradia fasci luminosi fino a 24 miglia.
Rinnovato nel 1959, per riscattarlo dall’usura del tempo e delle guerre, il faro di Capo D’Armi, nel comune di Motta San Giovanni, si compone di una torre bianca ottagonale alta 12 metri presidiata, posta su un edificio a due piani adagiato su una scogliera a strapiombo sul mare. Strategico per le navi che imboccano da Sud lo Stretto tra Reggio Calabria e Messina e che entrano nel canale di Sicilia.
Rinnovato nel 1910, invece il faro di Capo Spartivento, tra Palizzi e Brancaleone, si compone di una Torre bianca quadrangolare alta 15 metri, elevata su un edificio ad un piano e munita di un radiofaro. Esso sorge in uno dei luoghi più a Sud del Sud.
Punta Stilo e Scilla immersi nella storia
Risalendo la Calabria, lungo la costa ionica reggina, si propone a Monasterace Marina, il faro di Punta Stilo, costruito nel 1891 e classificato nel 1895. Un edificio a un piano sostiene la torre a strisce bianche e nere a base ottagonale alta 15 metri con strisce bianche e nere. Esso si eleva sulle vestigia di epoca classica della città dell’antica Kaulon. Presidiato, dall’alto dei 54 metri sul livello del mare, illumina fino a 22 miglia.
Sul versante tirrenico reggino si trovano i fari di Punta Pezzo a Villa San Giovanni e Scilla. Quest’ultimo, costruito nel 1913, sorge all’interno dell’antico Castello Ruffo di Calabria risalente al 1255. La sua torre bianca è cilindrica e alta 6 metri. Domina lo Stretto tra Reggio Calabria e Messina e alla sua cima una lanterna, da 72 metri sul livello del mare, emana fasci luminosi fino a 22 miglia.
Il faro rosso e bianco di Punta Pezzo
Cilindrica ma alta 23 metri, tra le più alte in Calabria, e anche di recente costruzione, è la torre del faro di Punta Pezzo (antico antica Capo Cenide) a Villa San Giovanni. Si distingue anche per le fasce bianche e rosse. Collocato a pochi metri dalla spiaggia, di fronte all’omologo messinese di Torre Faro, e per questo posto a soli 26 metri sul livello del mare. Presidiato, è stato classificato nel 1955 e irradia luce fino a 15 miglia.
La torre alta di Capo Suvero
Nel catanzarese, a Gizzeria spicca la torre quadrata di Capo Suvero, alta 25 metri (tra le più alte in Calabria), riferimento per eccellenza per la navigazione tirrenica, con una portata di 16 miglia a 58 metri sul livello del mare. Progettato e costruito dal Regio Genio Civile di Catanzaro, la torretta originaria era collocata sul terrazzo di un edificio residenziale a due piani, poi utilizzato come abitazione del farista. Modificato nel 1914, nel 1970 fu sottoposto a un restyling più incisivo con la realizzazione di un corpo laterale a due piani da collegare con la nuova torre del faro.
Il faro “ecologico” di Calata Buccarelli
Una torre cilindrica bianca alta 8 metri, classificata nel 1925, è il faro di Calata Buccarelli (Molo Foraneo) a Vibo Valentia. Con un’altezza di 57 metri sul livello del mare e una portata di 11 miglia, esso è alimentato da pannelli fotovoltaici.
Il faro più alto a Capo Vaticano
La torre, sempre bianca e alta 8 metri, adiacente ad un edificio a un piano è quella del faro di Capo Vaticano a Ricadi. Costruito nel 1870 ma attivato dopo 15 anni e classificato come mezzo di segnalazione nel 1885, è il faro calabrese più alto, posizionato a 108 metri sul livello del mare e con una portata di 24 miglia. Un tetto piano a terrazza, tipico delle costruzioni mediterranee, con il serbatoio dell’acqua e il forno a legna adiacente il fabbricato.
Capo Trionto, il faro (dismesso) più estremo della Calabria ionica
Costruito tra il 1921 e il 1923, anno in cui è stato classificato come mezzo di segnalamento, e adesso abbandonato, il faro di Capo Trionto a Corigliano - Rossano è posto all’estremità ionica della Calabria. Dalla sua torre semplice in muratura, la luce segna 18 metri sul livello del mare con una portata di 11 miglia.
Sempre nel cosentino, alto 17 metri è il torrione di Paola, risalente al 1929 e presidiato. Con i suoi 53 metri sul livello del mare, ha una portata di 15 miglia. Con il faro di Capo Vaticano di Scoglio Strombolicchio, nell’arcipelago delle Isole Eolie, forma un triangolo nel quale si concentrano in larga misura le rotte maggiormente tracciate delle navi da e per lo Stretto.
A Crotone i fari tra le antiche vestigia della storia
Attivato nel 1873, il faro di Capo Colonna impreziosisce la zona archeologica circostante dove insiste l’omonimo promontorio, traccia dell'antico tempio di Hera Lacinia. La torre alta 22 metri, si erge su un edificio a due piani bianco. Ristrutturato nel 2002 e ammodernato nel 2013, irradia luce da 40 metri sul livello del mare con una portata di 24 miglia.
La torre ottagonale tronco-piramidale, alta 27 metri (la più alta in Calabria) caratterizza il faro di Punta Alice a Cirò Marina. Costruito nel 1895, attivato l’anno successivo e ristrutturato nel 2012 dal Provveditorato Opere Marittime di Calabria, consta di un edificio a due piani posto accanto alle vestigia del tempio di Apollo Aleo. La sua luce, da un'latezza di 31 metri sul livello del mare, ha una portata di 16 miglia.
Attivato nel 1906, posto nell’area costiera extra-urbana e composto da una torre ottagonale bianca e alta 17 metri, è il faro di Isola di Capo Rizzuto. La luce, con una portata di 17 miglia, si irradia da un’altezza di 37 metri sul livello del mare.