Dall'antica Siberene ad oggi, il borgo lascia incantati per il suo fascino, dal Castello allo splendido Battistero: ecco le cose più importanti da vedere
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La Calabria dispensa generosamente emozioni che non è semplice trovare altrove. Panorami che consentono agli occhi della gente di comprendere fino a che punto possa spingersi la forza della natura, affacci sul mare che insegnano silenziosamente cosa sia la bellezza, borghi che si arrampicano tra le montagne per restare poi impigliati nel cuore dei visitatori.
Vive una comunità, in provincia di Crotone, in cui è possibile salirci a bordo. Non a caso è conosciuta come la "Nave di pietra". Dalla giusta prospettiva, si presenta infatti come un'imponente imbarcazione pronta a salpare verso rotte lontane. È il borgo di Santa Severina. Una piccola realtà di provincia che contribuisce a fare della Calabria una terra preziosa, un assaggio di eternità, una sintesi di cose straordinarie.
Dall'alto di una rupe rocciosa, il paese "disteso come un vecchio addormentato" che governa la valle del fiume Neto e, quando è avvolto dalla nebbia e dalle nuvole, sembra letteralmente cavalcare le onde di un mare non sempre calmo. Forte della sua imponenza e della sua maestosità, la Nave di pietra non affonda. Né gli invasori né il tempo trascorso sono riusciti a trascinarla negli abissi dell'abbandono, della rovina e della dimenticanza. Quello di Santa Severina è un vascello carico di reperti, monumenti e tesori da tenere in custodia. Da difendere e valorizzare. Da portare in salvo. Una Nave di pietra che merita di attraccare nel porto del futuro.
La storia del borgo è una staffetta di dominazioni e trasformazioni urbanistiche: durante le età del bronzo e del ferro, sul suo territorio, vivevano popolazioni indigene appartenenti forse al ceppo degli Enotri. Sotto la dominazione greca, il piccolo centro era noto come Siberene mentre durante l'epoca romana divenne Severiana. È soltanto con l'arrivo dei Bizantini che al borgo venne data la denominazione di Santa Severina.
Fu governata in seguito dai Normanni, dagli Svevi, dagli Angioini e dagli Aragonesi prima di essere assoggettata ai Borbone. Il castello di Santa Severina, la cui costruzione è attribuita al normanno Roberto il Guiscardo intorno all'XI secolo, è un monumento che cristallizza il tempo. Gli anni appaiono imprigionati tra le sue pietre e i suoi archi. La memoria sembra attuale. Ed il passato ancora presente.
Composto da un mastio quadrato e da quattro torri cilindriche, il castello è delimitato da quattro bastioni posti in corrispondenza delle torri. Il restauro a cui fu sottoposto, tra il 1994 e il 1998, ha portato alla luce materiali risalenti all'età greca oltre ai resti di una chiesa bizantina e di una necropoli della stessa epoca. A giudicare dalle indagini effettuate, l'area del castello corrisponde con l'acropoli della vecchia Siberene. La fortezza ospita il Museo archeologico di Santa Severina, scrigno di testimonianze storiche, reperti e collezioni archeologiche provenienti dalla zona. Spesso, tra le sue mura, si svolgono mostre d'arte, concerti, esposizioni fotografiche e artigianali.
Poco distante dal Castello, sorge uno dei monumenti più importanti del periodo bizantino in Calabria: il Battistero del X secolo. L'edificio è caratterizzato da una cupola retta da otto colonne, di cui sette in marmo granito. Le dimensioni differenti delle colonne inducono a pensare che furono prelevate da strutture risalenti ad epoche differenti. È probabile che l'edificio fosse originariamente una chiesa autonoma.
Il Battistero è incorporato nella Cattedrale dedicata a Santa Anastasia, eretta dall'arcivescovo Ruggero di Stefanuzia tra il 1274 ed il 1295. Nel corso dei secoli, la Cattedrale ha subito numerose trasformazioni, conservando della vecchia costruzione soltanto l'antico portale. Il resto della facciata, nel 1705, venne completamente rifatto. La chiesa si presenta con un impianto bizantino a tre navate, mentre un'imponente torre campanaria, a base quadrata e suddivisa in quattro livelli, si erge sul lato sinistro. A pochi passi dalla cattedrale è situato il Palazzo Arcivescovile all'interno del quale è possibile visitare il Museo Diocesano di Arte Sacra. Visitare Santa Severina significa camminare sospesi tra la storia e la fede. Vuol dire muoversi attraversando i secoli. Santa Severina è uno squarcio della Calabria più bella. Tra i monti della Sila e il mar Ionio, offre al mondo la sua unicità. Presta tutta se stessa per riempire di meraviglia e di stupore gli sguardi di coloro che si concedono un viaggio sulla sua singolare nave di pietra.