Lavoro manuale, dottrina e preghiera, erano questi gli elementi principali professati dall’abate Gioacchino da Fiore, personaggio rivoluzionario in quanto ideatore di una riflessione profonda sul futuro della chiesa e della società. A lui è stata dedicata dopo la sua morte l'Abbazia florense a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, costruita tra il 1215 e il 1234.

 

All’esterno il complesso dell’abbazia si presenta ancora ben tenuto, con le pareti in pietra e attorniato dalle case del centro, con un alto campanile. Le pareti interne che racchiudono la navata sono invece spoglie, mentre l’altare è in stile barocco con una statua lignea di San Giovanni Battista. Nell’abbazia si trova anche una mostra permanete  con le tavole del Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, la più importante raccolta di teologia figurale e simbolica del medioevo, riprodotta e da vedere, come i suoi scritti. In alto, dietro all’altare i rosoni presenti nella parete di pietra creano giochi di luce particolari.

 

L’urna con le spoglie dell'abate è conservata a destra dell’altare, nella cripta; su di essa sono incise le parole di un versetto scritto da Dante a lui dedicato “e lucemi da lato, il calavrese abate Giovacchino, di spirito profetico dotato”.