Un paese abbarbicato sui monti dell'Aspromonte, che per salvare se stesso decide di puntare sulla sua memoria, di preservare e recuperare la sua identità attraverso scrittori e artisti che proprio da lì sono partiti per consacrarsi in tutta Italia. 

Una rivoluzione, ci racconta il sindaco Domenico Stranieri, estetica nel senso greco del termine, non solo come ornamento ma come messaggio positivo per l'intero borgo: «Abbiamo inteso gente come Saverio Strati come un acceleratore del nostro paese, della nostra identità - spiega - in questi decenni c'è stata una spersonalizzazione e una perdita del paesaggio calabrese, una fuga dei giovani che si scontrano con la realtà, un abbandono dei borghi: tutte queste cose erano presenti nelle opere di Saverio Strati e quindi abbiamo deciso di partire proprio da lì. Abbiamo creato un festival, Stratificazioni, che d'estate porta turisti e musicisti a scoprire le bellezze del nostro borgo: i murales raccontano l'universo di Saverio Strati. Abbiamo deciso di riscoprire le opere dei nostri poeti contadini, come Michele Strati, un poeta che perse l'udito per una bomba ma che non scriveva solo i componimenti ma anche le musiche: immaginate la forza della sua arte, la potenza delle sue parole, che superano anche i limiti fisici».

Esperienze straordinarie, che rischiavano di essere perse e che invece grazie all'impegno di un'intera comunità stanno diventando un elemento distintivo: gli spettacoli nell'anfiteatro naturale di Campolico, con lo sfondo dell'Aspromonte e del mar Jonio e dei borghi della locride garantisce agli spettacoli una cornice unica.

Ecco il video realizzato da Vincenzo Caricari per LaCalabriavisione.