L'incredulità, il rumore delle pompe idrovore che toglievano via l'acqua dal Parco del Cavallo e la muta rassegnazione ad un destino che non sembrava cambiare mai per una tra le più importanti testimonianze della storia della nostra regione. Era il 2018, il Parco Archeologico di Sibari affrontava le conseguenze dell'ennesima pesante alluvione dopo l'allagamento, ancora più consistente, del 2013 e ci si interrogava sulle sorti di questo importante insediamento. Com'era possibile che la culla della nostra cultura fosse ancora una volta vittima della furia degli elementi, senza nessun lavoro di prevenzione e mitigazione del rischio, sepolto dalle acque piuttosto che al centro di nuove campagne di schiavi?

Quei giorni di cinque anni fa sembrano enormemente lontani nel tempo se si pensa alla rinascita che il Parco Archeologico di Sibari ha avuto negli ultimi anni e che lo vede, quest'estate, consacrarsi come uno degli attrattori culturali di riferimento di tutto il sud Italia. Merito del duro lavoro di un direttore, Filippo Demma, che ha smesso i panni ingrigiti del funzionario ed ha portato letteralmente il parco in ogni luogo: partnership, accordi di collaborazione, incontri, aperture straordinarie, a Sibari si sta realizzando un piccolo miracolo che dimostra come un bene culturale può rinascere a nuova vita non solo con gli ingenti finanziamenti, ma anche e soprattutto con le idee e l'impegno di tutti gli attrattori.

Concerti, happening e innovazione: ecco come rinasce il Parco Archeologico di Sibari

Basti pensare al cartellone degli eventi che si susseguiranno nelle prossime settimane per avere la cifra di quanto sia rivoluzionario il lavoro che si sta affrontando nella Sibaritide. Dopo il successo del Sybarisuona Primo Maggio al Parco, che ha visto il concerto di Peppe Voltarelli e delle affollatissime visite guidate ed iniziative collaterali, questa settimana infatti torna la grande musica a Sibari: dopo il concerto di Paolo Fresu e Omar Sosa di ieri sera, questa sera il secondo appuntamento della rassegna "Magna Grecia Jazz Fest" (all'interno del circuito del pluripremiato Peperoncino Jazz Festival) con lo spettacolo "L'anno che verrà" di Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Manglavite mentre il 28 sarà la volta delle visite guidate in musica con Daniele Scannapieco ed il direttore Demma a fare da Cicerone, prima della grande serata di domenica 30 luglio con il concerto evento di John Patitucci, uno dei più grandi musicisti del nostro secolo. 

Ad agosto si continuerà con il concerto di Vinicio Capossela, con le sue "Tredici canzoni urgenti", e di Alice,  inseriti all'interno del Festival Armonie d'Arte, e le performance teatrali che coniugheranno impegno e spettacolo: Elisabetta Pozzi e Giancarlo Cauterucci parleranno di storia e immigrazione con il progetto "Arithmos dalle spiagge di Troia alla spiaggia di Cutro" mentre seguiranno le due tappe del Phaos di Create Danza e "La lunga notte di Medea" della Compagnia Eschilo. Un cartellone importantissimo, dunque, che coniugherà arte e spettacoli in uno scenario unico e invidiabile, sospesi tra il rosa dei tramonti sullo Jonio e il parco del Cavallo. 

Innovazione e enogastronomia: le sperimentazioni del Parco Archeologico di Sibari

Non solo arte e spettacoli, però, ma anche un legame profondissimo con il territorio: in questi anni il direttore Filippo Demma ha stretto partnership e lavorato con scuole, associazioni e realtà dei territori per avvicinare il parco alle città della Sibaritide, evitando così quell'isolazionismo che spesso devono affrontare le imprese culturali in Calabria e più in generale in Italia. Basti pensare al grande lavoro per sviluppare il sito internet del Parco Archeologico di Sibari, che oltre ad essere costantemente aggiornato ha messo in campo strategie di divulgazione scientifica estremamente sperimentali: una su tutte, il podcast con il quale l'attore Giuseppe Cederna illustra il parco archeologico e le sue bellezze, ma vanno ricordate anche le storie animate per spiegare la storia di Sibari ai più piccoli e i video LIS per gli audiolesi. 

Su tutte, la collaborazioni con le entità del territorio e la volontà di rendere l'arte fruibile a tutti: se quindi il restauro della tomba iniziato qualche mese fa si svolge all'aperto, per poter consentire ai visitatori di entrare nel vivo del difficile lavoro degli archeologi, dall'altro lato il Museo stringe partnership con le altre amministrazioni pubbliche e con importanti realtà del territorio. Nascono così i progetti per replicare le opere d'arte in 3d con studenti e detenuti, le navette gratuite del comune per gli spettacoli al Parco, la catalogazione di 500 mila reperti o ancora i tanti laboratori e progetti. 

L'ultimo in ordine di tempo è la collaborazione con Catasta Pollino per la realizzazione di un nuovo format di promozione turistica nel Parco Archeologico del Cavallo. Da oggi fino a dicembre del 2023 il progetto del Centro Visite di Campotenese gestirà lo spazio d’accoglienza agli scavi come centro di promozione del patrimonio culturale della Sibaritide e dell’arco ionico con un punto ristoro, un bookshop tematico dedicato al viaggio, alla grande storia di Sybaris e della Magna Grecia, con una bottega che raccoglie i prodotti tipici, dando vita ad eventi culturali rivolti alla comunità locale e ai viaggiatori. Ideato e progettato come opera di design sostenibile, è legato all’importanza storica del contesto, interamente realizzato con le cassette di legno utilizzate negli anni dagli archeologi per contenere i reperti rinvenuti negli scavi.