Non solo piagge bellissime e picchi dalla vista incantevole. Se volete cogliere l’essenza più vera e genuina della nostra terra, non potete escludere dal vostro itinerario i borghi calabresi. Ecco alcuni che potete visitare e dove magari anche alloggiare
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Non solo mare e montagna. La Calabria sa offrire, a chi ne sa cogliere le più belle sfaccettature, anche altro, oltre a spiagge bellissime e picchi dalla vista incantevole. Se volete cogliere l’essenza più vera e genuina della nostra terra, non potete escludere dal vostro itinerario i borghi calabresi, ricchi di storia, viuzze e personaggi che non incontrerete in altri posti.
Qui di seguito alcuni che potete visitare, dove fermarsi anche a pranzare, cenare o per la notte, usufruendo della tipologia di albergo diffuso: abitazioni suddivise in varie case del borgo con gli stessi servizi di un hotel tradizionale, per vivere l’esperienza di sentirsi parte di una comunità.
Il Tirreno Cosentino
Uno degli alberghi diffusi da non perdere è l’Eco Vacanze Belmonte, a Belmonte Calabro, piccolo paese a 4 km dal mare da dove si può vedere gran parte della costa.
Per realizzarlo il proprietario ha scelto il riutilizzo di materiali recuperati durante il restauro ed ecocompatibili, così da non andare ad impattare troppo con il contesto circostante.
Le camere si snodano tra le viuzze del borgo con una vista mozzafiato sul mar Tirreno, mentre l’albergo offre un servizio di ristorazione e la possibilità di escursioni in varie aziende enogastronomiche locali.
Belmonte Calabro si può inoltre vantare di varie eccellenze gastronomiche ormai diventate note anche oltre i confini regionali e nazionali: dal famoso pomodoro di Belmonte, dal colore quasi rosa e molto grande, al tipico “gammune”, insaccato di pregio entrato a far parte del presidio Slow Food. Senza dimenticare le dolcissime “crocette”, fichi ripieni di noci e uniti a due a due a mo’ di croce, dalla quale prende spunto il nome.
Altra struttura da non perdere è quella a Fiumefreddo Bruzio, facente parte dei cento borghi più belli d’Italia, dove si trova il progetto Borgo di Fiume, dove è tangibile una spiccata coerenza con i temi dell’autenticità e della relazionalità, della sostenibilità ambientale e alimentare.
L’ideatore, medico e salutista, ha deciso di puntare su qualità e benessere legati al cibo sano e a km 0, restaurando alcuni palazzi nobiliari del centro storico con particolare attenzione alla cura della pietra naturale, eliminando tutti gli strati di intonaco che sono stati applicati durante gli anni.
Ad offrire supporto per le abitazioni una cooperativa di comunità, che gestisce Il Convivio, dove provare cibi sani con prodotti del territorio, e un piccolo negozio di generi alimentari dove si vendono esclusivamente prodotti bio e di produzione locale.
Il Pollino
Dalla costa tirrenica cosentina ci spostiamo alle pendici del Parco Nazionale del Pollino, a Morano Calabro, anch’esso facente parte dell’esclusivo club dei cento borghi più belli d’Italia.
Qui il centro studi naturalistici Il Nibbio ha dato vita al Nibbio Case albergo, un hotel diffuso nato dopo il restauro di numerose casette che compongono l’affascinante borgo di Morano, dove è ancora tangibile il ricordo della civiltà contadina, peculiarità del borgo.
Le camere sono state realizzate utilizzando solo ed esclusivamente materiali di riciclo provenienti dal restauro. Tra i servizi offerti al viaggiatore si trovano: punto informativo territoriale, laboratori didattici ed escursioni e visite guidate nel Parco Nazionale del Pollino.
Il borgo viene chiamato comunemente il paese presepe, grazie alla sua forma urbanistica a cono e adagiato su una collina, mentre i vicoli si snodano in maniera concentrica dall’alto in basso.
Questo esperimento basato sul recupero di edilizia popolare in totale abbandono, ha nella speranza dei suoi ideatori, quello di conteggiare tantissimi altri borghi che si trovano nelle stesse condizioni di Morano prima che avvenisse il restauro.
La costa Jonica Reggina.
Volgendo lo sguardo verso il sud, ci dirigiamo sulla costa jonica reggina, dove si incontra Riace, famoso a livello mondiale per la scoperta dei Bronzi ritrovati nelle sue acque negli anni settanta.
Il borgo ormai abbandonato ha ripreso vita qualche anno fa dopo la realizzazione di un albergo diffuso, messo in piedi grazie anche ad una cooperativa che si è posta come primo obbiettivo quello di accogliere migranti che arrivavano sulle nostre coste.
Case che stavano crollando sono state recuperate per essere riutilizzate sia per l’accoglienza che per i visitatori pronti a vivere l’esperienza multiculturale all’interno del Villaggio Globale, dove si trovano casette dove alloggiare e prepararsi autonomamente da mangiare, e un forno a legna utilizzato per fare il pane e creare un momento di condivisione del quale godere tutti insieme.
Nel Catanzarese
Nella Sella di Marcellinara, gola ristretta tra i mari Tirreno e Ionio, si trova Miglierina, dove sorge l’albergo diffuso il Miglio, eccellente idea di restaurare e ripopolare un borgo destinato a diventare un paese fantasma.
Le casette, ristrutturate da artigiani locali, prendono i nomi dalle famiglie migliarinesi che le abitavano fino agli anni Sessanta: la Casa ‘e MariaStella, la Casa ‘e Vrigita, la Casa ‘e Suliviestru, la Casa dei Carrarizzi, la Casa do Generale, la Casa de Sassu, la Casa ‘e Santullu e la Casa de Bochi, con camere di diversa tipologia in base al numero degli ospiti.
Oltre all’esperienza di vivere nel borgo, assaporandone le bellezze da svariati punti di vista, i viaggiatori hanno la possibilità di scoprire le tipiche attività del territorio, percorrere itinerari culturali o di trekking nella natura godendo del magnifico paesaggio del fiume Amato, a due passi dal Mar Ionio e dal Mar Tirreno.