Il rito simboleggia l’incontro di Cristo dopo la resurrezione tra Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni. La presenza anche di Maria Maddalena rappresenta un unicum in Calabria
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Affruntata, Cunfrunta, 'Ncrinata, Svelata, Giunta. Sono vari i nomi usati per identificare uno dei riti che nella Settimana Santa si svolgono in Calabria, che risalgono al 1600-1700, molto simili a quelli che ancora oggi si possono vedere in alcune paesi e città della Spagna meridionale. Il rito simboleggia l’incontro di Cristo dopo la Resurrezione, tra le statue portate in spalla di Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni, che farà da spola tra madre e figlio per annunciare la notizia che Cristo è risorto. Tra i più noti troviamo la Ncrinata di Dasà, la Svelata di Caulonia, la Cunfrunta di Santa Caterina dello Ionio, l'Affrontata di Vibo solo per citare alcuni dei numerosi luoghi in cui si svolge ogni anno nel giorno di Pasqua, dell'Angelo o il martedì della stessa settimana, il rito dell'incontro tra la Madonna e Cristo risorto. Ma è a Girifalco che il rito acquista una particolarità che gli altri paesi non hanno: le statue portate a spalla non sono tre ma quattro. Alla Vergine Addolorata, al Cristo e a San Giovanni portatore della buona novella, si aggiunge infatti, solo nel paese della provincia catanzarese, Maria Maddalena, in lutto e piangente, portata di fianco alla Madonna.
Le origini della Cunfrunta
Si tratta di un rito religioso praticato nel cattolicesimo, che cambia il nome in base a dove si svolge, e che rappresenta l'incontro tra Gesù risorto, la Madonna e Giovanni Apostolo, solitamente durante la domenica di Pasqua, oppure nei due giorni seguenti. Il nome prende spunto dall'incredulità di Maria alla notizia della resurrezione del figlio da parte di Giovanni, che necessita di un "confronto" per rendersi realmente conto del miracolo avvenuto. Il tutto si svolge tra le vie dei paesi, gremite di fedeli che aspettano con ansia l'incontro tra le statue e lo "svelamento". Le statue, potate a spalla dai portantini, non faranno lo stesso tragitto: la Madonna infatti, all'inizio della processione, sarà ancora ignara del ritorno alla vita del figlio, e sarà quindi piangente e vestita di nero, in segno di lutto e grande sofferenza dopo aver visto con i propri occhi il figlio morire sulla croce. Dall'altra parte del paese invece, le campane suoneranno a festa dopo l'entrata in scena della statua di Cristo. Personaggio chiave sarà Giovanni Apostolo: sarà suo il compito di andare a portare la notizia alla Madonna della resurrezione di suo figlio. I portantini, quasi correndo, lo porteranno davanti alla Vergine, per far sì che lui le dia la notizia del miracolo. Ma Maria è sorpresa e ancora incredula ascoltando le parole di Giovanni, che ritorna così dal Cristo, sempre a passo svelto, per poi ritornare dalla Madonna confermando l'avvenuto miracolo, momento al quale seguirà l'incontro delle due statue che si correranno incontro, dando vita allo svelamento: non appena si vedranno e Maria si renderà infatti conto che suo figlio è realmente tornato dal mondo dei morti, con un tocco impercettibile il velo nero del lutto cadrà, lasciando la Madonna con indosso il velo azzurro, poiché suo figlio è vivo.
La Cunfrunta, dalla veglia del sabato all'incontro delle 4 statue la domenica
Dopo la "Varetta" del venerdì notte, durante la quale viene portato in processione il Cristo morto tra le braccia di Maria piangente, il sabato si svolge la tradizionale veglia pasquale dopo la messa. Al centro della piazza viene acceso un grande fuoco che rimarrà ad ardere per tutta la notte, momento in cui i fedeli possono vegliare Cristo, e stare insieme alla comunità. Al mattino presto la statua di San Giovanni sarà portata a spalla fino alla chiesa del Rosario, dove annuncerà la resurrezione di Cristo. Entrambi si troveranno davanti alla chiesa, e San Giovanni percorrerà la strada che lo separa dalla Madonna, che si troverà in un punto dal quale suo figlio non sarà ancora visibile. Questo la porterà a non credere alle parole dell'apostolo, che ritornerà indietro verso Cristo, per accertarsi nuovamente della sua resurrezione. Da qui, ritornerà alla volta della statua della Madonna, che durante il tragitto sarà affiancata da Maria Maddalena, molto legata spiritualmente a Gesù, che secondo le Sacre Scritture si trovava ai piedi della croce con le altre due Maria - di Nazareth la moglie di Cleofa - piangendone la morte.
La presenza anche di Maria Maddalena rappresenta un unicum in Calabria, poiché solo a Girifalco il rito della Cunfrunta è presieduto da 4 statue e non da 3, come nel resto della regione. Elemento, questo, che si può invece ritrovare durante le processioni del giorno di Pasqua in Spagna. Dove però la presenza di Maria Maddalena è sostituita dalla statua che rappresenta la Veronica, colei che asciugò il sangue dal viso di Cristo, il cui segno rimase impresso sul fazzoletto da lei utilizzato. Dopo aver ripetuto per tre volte lo stesso percorso, durante il quale San Giovanni fa la spola tra la statua del Cristo risorto e le sculture della Madonna e della Maddalena, avviene l'Incontro, un momento molto suggestivo e vissuto dalla comunità girifalcese con gioia e attesa. Quando Maria si lascia convincere dall'apostolo che suo figlio è risorto, i portantini che ce l'hanno in spalla iniziano ad andare nella direzione del Cristo, che farà la stessa cosa. Non appena madre e figlio potranno vedersi a vicenda, inizieranno a corrersi incontro, mentre tutto intorno la folla avrà il fiato sospeso. Arrivati a pochi centimetri l'una dall'altra, le statue si fermeranno di colpo grazie alla bravura dei portantini, e alla Madonna, con un tocco impercettibile e invisibile, verrà sfilato il mantello nero a lutto, lasciando in vista il mantello azzurro, in segno di gioia e resurrezione. La gente, tra fedeli e non, vicino alle statue ma anche sui balconi, emozionata si lascerà sfuggire un grande applauso che racchiuderà la gioia del momento, emozionante non solo per i credenti.
Quest'anno a fare da cornice agli eventi della Settimana Santa ci sarà anche una mostra fotografica, presente dal 25 al 31 marzo, che ripercorre tramite le immagini i momenti più salienti e significativi dei riti di Pasqua degli anni passati.