Nell'ultimo paese del versante ovest della Calabria tirrenica, al confine con la Basilicata, si stanziò l'antica popolazione proveniente dalla Grecia che diede origine alla città di Blanda. Ecco i luoghi imperdibili da visitare
Tutti gli articoli di Destinazioni
PHOTO
Dopo un'estate che si è dimostrata calda e afosa, l’inizio di settembre porta, per fortuna, un po' di temperature più basse, permettendo di fare con più piacere attività e viaggi che in estate a volte evitiamo per non essere risucchiati in un vortice infernale di caldo-fastidio-fatica. Noi calabresi residenti nella nostra regione siamo fortunati sotto questo punto di vista, poiché possiamo scegliere il periodo che più ci piace per andare alla scoperta di spiagge, finalmente libere dalla folla, e centri storici che si inerpicano verso l'alto, oppure che si affacciano sul mare, facilitando così gli spostamenti tra una parte e l'altra del paese. Ma c'è anche molta gente che preferisce prendersi giorni di vacanza a settembre, andando in controtendenza rispetto alle abitudini che fino ad ora erano la normalità.
Tra le destinazioni da non perdere a settembre c'è Tortora, ultimo paese del versante ovest della Calabria tirrenica, al confine con la Basilicata, che si affaccia sul Golfo di Policastro. Le spiagge ampie, tra libere e private, e il centro storico con le sue scale e il museo Blanda, uno tra i più tecnologici. Vale la pena fare qualche chilometro in più e scoprire questo territorio in cui si stanziarono gli Enotri, antica popolazione del sud Italia.
Le origini di Blanda
Le origini di Tortora, ultimo paese della Calabria a confine con la Basilicata che ricade nella Riviera dei Cedri, è uno degli insediamenti più antichi della nostra regione. La presenza di abitanti qui è documentata fin dal paleolitico, passando per l’epoca romana e medievale. Ciò è testimoniato anche dai vari ritrovamenti di oggetti di vario genere del popolo degli Enotri, relativi al VI – V secolo a.C. e dei Lucani, ai quali si deve l’ampliamento e la fortificazione di Blanda, antico nome di Tortora. Gli Enotri provenivano dalla Grecia, forse dalla mitica Micene, città fondata da Perseo figlio di Zeus, e arrivarono nel territorio compreso tra il mar Ionio e il mar Tirreno tra il XVI e l’XI secolo a.C., insediandosi all’interno dell’attuale Lucania meridionale. Il popolo prende il nome da Enotrio, uno dei cinquanta figli del leggendario Licaone, che secondo la mitologia greca era figlio di Pelasgo. Fu re Italo, uno dei discendenti degli Enotri, a dare nome alla nostra penisola, diffondendo la pianta di vite per produrre il vino, bevanda sacra ed elemento fondamentale nei banchetti degli dei.
Il centro storico tra i vicoli e chiese
La sua posizione su roccia calcarea, che l'ha resa naturalmente una fortificazione, ne ha favorito lo sviluppo e l'espansione, iniziato intorno al X secolo. Scale ripide, vicoli e pareti colorati da attacchi d'arte, ma soprattutto portali. Passeggiando lungo le vie di Tortora, oltre che vicoli particolari, come quello ad esempio dei centrini, in cui si trovano appesi lavori ricamati a mano, si trovano numerosi portali in pietra che circondano le entrate delle case e le chiese. Tra queste ci sono la Chiesa Madre, risalente al XIV secolo, e il Convento Francescano, dal quale vedere il panorama che si affaccia sulla valle sottostante, e la chiesa delle anime del Purgatorio, la più antica a Tortora. E poi la chiesa della Santissima Annunziata, costruita nel 1577 come parte integrante del monastero francescano dell’ordine dei minimi. Di fianco alla chiesa si trova un antico chiostro, ultimato nel 1628, dove sono ancora visibili vari affreschi. Di architettura medievale è invece il Palazzo Feudale, riconoscibile grazie alla presenza del torrione. Da visitare anche la Chiesa di San Pietro Apostolo del XVIII secolo, che si presenta con un impianto storico del '200, un meraviglioso esempio di architettura religiosa di quell'epoca, formato da tre navate a croce latina, in stile barocco, decorato con stucchi policromi.
Il museo di Blanda
Tra i vicoli di Tortora, esplorando le strette salite, troverete il Museo di Blanda, il museo archeologico della città che guarda all'innovazione e alla tecnologia. Qui potrete infatti servirvi di video proiezioni che raccontano la storia dell'antica Blanda, dei popoli che sono passati sul territorio, e di alcuni racconti per conoscere meglio l'area. Inoltre grandi teche trasparenti vi accoglieranno per mostrarvi i resti di antiche civiltà che hanno abitato questi luoghi: principalmente enotrie, lucane e romane. Alcuni scavi archeologici effettuati negli anni '90 hanno portato alla luce 38 tombe con i loro corredi, datate dalla metà del VI alla seconda metà del V secolo a.C., una stele litica con iscrizione bustrofedica trovata a San Brancato e da tracce di un abitato rinvenute sul Palècastro negli scavi successivi. Alcuni di questi resti sono contenuti nelle teche del museo Blanda, visitabile gratuitamente, all'interno del quale troverete personale pronto a rispondere alle vostre domande e accompagnarvi in un viaggio alla scoperta di Tortora, anche con immagini in 3D. Troverete ricostruzione di tombe con all'interno vasi di varia grandezza, vasi di media e piccola grandezza di produzione attica, monili femminili in ambra.
L'Eco Campo degli Enotri
Se tra un bagno e l'altro, e una visita al museo volete vivere anche l'esperienza di stare nella natura in uno spazio di condivisione culturale, non potete perdere l'Eco Campo degli Enotri. Affacciato sul Golfo di Policastro, già parte del Parco Nazionale del Pollino, qui arte e sapere vivono e si sviluppano armoniosamente in un contesto agrario ancora ben conservato. Ospita viaggiatori, artisti e progetti che hanno affinità con la natura del luogo e con le finalità culturali del progetto. La filosofia dell'Eco Campo degli Enotri si basa sul rispetto dell'ambiente, ed è soprattutto di natura inclusiva e partecipativa. Varie sono le attività che si svolgono al suo interno: lezioni di yoga e meditazione, anche nella natura, spettacoli teatrali, workshop, concerti, pranzi e cene sociali. Nel mese di agosto è stato organizzato inoltre l'Enotria Festival, una rassegna costituita da una serie di attività e spettacoli teatrali e musicali che hanno riempito tutto il mese di agosto, sotto la direzione artistica di Biagio Accardi e di Talìa Produzioni. Tutte le attività svolte sono state offerte in cambio di un contributo libero, con l'intento di scardinare il concetto che tutto debba necessariamente avere un prezzo.
Le spiagge
Per completare il vostro itinerario in territorio tortorese, dopo la visita al centro storico non fatevi mancare il mare. Le spiagge di Tortora Marina sono ampie e vi permettono di scegliere tra spiaggia libera e privata. Sono presenti infatti sulla costa varie strutture dove potrete fermarvi a pranzare con vista mare, o nel pomeriggio per prendere qualcosa di fresco allontanandosi momentaneamente dall'afa, pur rimanendo sulla spiaggia. L'acqua è trasparente e pulita, e da qui, spostando lo sguardo alle vostre spalle, potrete vedere in alto il Castello delle Tortore, risalente all'epoca longobarda, ora purtroppo rimasto solo un rudere, situato sullo sperone roccioso che sovrasta la Fiumarella di Tortora. Intorno al castello, invece, le montagne che abbracciano Tortora, che rientrano nel Parco Nazionale del Pollino.