Immersi nella natura incontaminata del Parco Nazionale dell’Aspromonte le bellezze da scoprire sono davvero incalcolabili: borghi sospesi nel tempo, ampi giardini botanici, spettacolari corsi d’acqua e querce secolari. D’altronde parliamo di un’area che si estende per circa 65 mila ettari, che comprende ben 37 comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria e che, nel 2021, è entrata a far parte della rete mondiale dei geoparchi curata dall'Unesco. 

 

Un patrimonio geologico ricco e variegato che attraverso sentieri naturalistici più o meno complessi si lascia ammirare, da centinaia di anni, dai suoi visitatori. Tra i siti più apprezzati e raggiunti dagli escursionisti ci soffermeremo oggi su due meraviglie in particolare: le Cascate Forgiarelle e le vette conosciute con il nome di Dolomiti del Sud. Quindi, zaino (virtuale) in spalla e partiamo!

 

Le Cascate Forgiarelle

Il nostro viaggio ha come prima destinazione quello che può essere considerato il cuore dell’Aspromonte, per ammirare da vicino le Cascate Forgiarelle bisognerà infatti addentrarsi in uno dei punti più interni e nascosti di questa grande area protetta nella Calabria meridionale. Perciò, prima di farvi immaginare lo spettacolo di questo tesoro calabrese, vi diamo qualche dritta su come arrivarci. 

 

Ci sono diversi percorsi che vi permettono di raggiungere le cascate, tutti prevedono però di arrivare in località del Montalto. Un percorso da considerare potrebbe essere questo: spostarsi sulla Statale 106 fino a Bovalino per poi incrociare la Provinciale per San Luca; da qui procederete verso l’entroterra passando per il crocevia per Polsi-Piani di Carmelia fino a raggiungere appunto la località del Montalto, in auto nel giro di pochi km passerete prima da Porta Materazzelli (1.825 slm) e dopo altri 10 km circa arriverete al Rifugio Canovai, dove inizierete il percorso a piedi verso l’ambita meta.

 

Due sentieri vi condurranno alle Forgiarelle, il primo, sterrato, è facilmente percorribile e vi accompagnerà per 45 minuti circa fino al secondo, poco più impegnativo, ma che nel giro di pochi minuti ancora vi spalancherà la meravigliosa immagine che ripagherà ogni fatica impiegata per godersela. 

 

Le Cascate Forgiarelle sono un capolavoro della natura nel museo a cielo aperto dell’Aspromonte, un balzo spettacolare di 70 metri generato dalle purissime acque del torrente Ferraina a 1200 m d’altitudine. Questo paradiso situato nel comune di Samo sarà in grado di regalarvi dei momenti unici di relax in stretta connessione con la natura circostante permettendovi inoltre di praticare diverse attività, sportive e non: dal trekking e le escursioni con le guide ufficiali del Parco Nazionale al mountain biking lungo le sconfinate foreste e tra panorami sbalorditivi. 

 

Un luogo visitabile in qualsiasi momento, accertandosi preventivamente delle condizioni del percorso (strettamente legate al fattore atmosferico). 

 

Anche semplicemente sedersi tra la ricca e variegata vegetazione propria dell’Aspromonte, restando in silenzio ad ascoltare i suoni del Parco, risulterà essere un’esperienza dal valore inestimabile. Noi non abbiamo dubbi, una cascata di emozioni.

Le Dolomiti del Sud 

Altro giro, altra corsa. Anche se, in questi posti, tutto è bene fare meno che andar di fretta. A Canolo, nel territorio orientale del Parco Nazionale d’Aspromonte, vi sentirete trasportati fuori dalla frenetica quotidianità in cui lo scorrere del tempo condiziona le nostre azioni. Il piccolo paese si trova al centro di due canyon scavati nella roccia dalle fiumare Novito e Pachina. L’Unione Europea ha inserito Canolo in zona S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) e lo ha dichiarato inoltre Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale), anche grazie alla presenza delle Grotte di Zagaria, ornate lungo i caratteristici cuniculi di affascinanti stalattiti e stalagmiti; della torbiera più meridionale d’Europa (in località Malivindi) e dell’incantevole geosito delle “Dolomiti del Sud”. 

Le Dolomiti del Sud, ça va sans dire, devono l’appellativo alla loro somiglianza (in quanto alla forma) con le ben più alte e note cime che svettano a oltre 3.000 metri, tra Veneto, Trentino e Friuli. 

 

A dominare l’abitato è il Monte Mutolo, caratterizzato dalla sue vette che includono le Torri di Canolo, Monte Mutolo e Monte Giunchi. Tre torri, tre formazioni rocciose alte più di 100 metri e caratterizzate da un calcare piuttosto duro, peculiarità insolita per questo angolo di Calabria. Le pareti rocciose di queste vette calcaree offrono inoltre agli appassionati di arrampicata sportiva un’opportunità davvero imperdibile. 

 

Quello che troverete da queste parti è un quadro naturalistico senza tempo, che impreziosisce il territorio sin dall’età Giurassica (150- 136 milioni di anni fa). 

Un viaggio ai piedi delle Dolomiti del Sud è un’esperienza che non si limita ai “superbi scenari” descritti anche dallo scrittore inglese Edward Lear nel suo “Diario di un viaggio a piedi” durante il suo passaggio a Canolo, ma è un arricchirsi di storia, emozioni e sapori nuovi: Canolo è anche conosciuto come il paese del pane Jermano, prodotto tipico riconosciuto come un’eccellenza calabra e fatto appunto con la farina di Jermano; il risultato è un pane che rimane fresco molto a lungo, dal sapore intenso e dallo spiccato profumo di aromi naturali.