La località è stata premiata come spiaggia segreta più bella d'Europa. Molte associazioni si prodigano per valorizzare il luogo. Tra le proposte anche quella di installare una big bench, una delle enormi panchine realizzate dal designer americano Cris Bangle
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Una località lascia estasiati tutti gli amanti del mare e della natura: è la caletta di Rovaglioso.
È una perla della Costa Viola, situata sul territorio di Palmi, premiata negli anni tra le spiagge più belle d’Italia e come spiaggia segreta più bella d’Europa. Un costone a picco sul mare, delimitato da scogliere e macchia mediterranea, da cui si gode di un panorama spettacolare. Un luogo incontaminato, denso di storia, dove la natura domina selvaggia e autentica.
Immersi nel silenzio, cullati dal suono delle onde che accarezzano gli scogli, vi si può accedere per fare il bagno, immersioni, passeggiate in tranquillità. All’ombra degli ulivi c’è un’area picnic, da cui, tra fichi d’India, zagara e oleandri, si scende al mare attraverso gli scalini di un piccolo sentiero scogliero bordeggiato da una staccionata. Giunti in riva alle splendide acque sottostanti, non c’è una vera spiaggia con file di ombrelloni e la frenesia che spesso ne sussegue, ma bisogna adagiarsi sugli scogli.
Un paesaggio suggestivo, insieme all’odore inebriante della brezza marina e della vegetazione, regala all’anima sensazioni di pace mozzafiato. Il luogo è un paradiso per chi intende nuotare nelle acque cristalline del Mar Tirreno alla scoperta del florido mondo sottomarino, tra grotte, stelle marine, ricci e pesci di vario tipo.
Per raggiungere la caletta di Rovaglioso, dalla cittadina di Palmi, bisogna seguire le indicazioni verso la Stazione ferroviaria e ad un tratto svoltare a sinistra in corrispondenza delle segnalazioni stradali. Il percorso per accedere alla Caletta è stato reso più agibile da volontari che l’hanno riqualificato. Da settembre scorso, la corporazione dei marinai della Varia, il circolo cacciatori naturalisti palmesi, la lega navale di Palmi, l'associazione Arcudace, l’associazione Fogghi di Luna, il gruppo Green Revolution, il presidio Rovaglioso e il signor Nuccio Buda, hanno intrapreso un restyling di Rovaglioso, che consiste nel rendere fruibili gli ampi spazi, con l’istallazione di panchine, segnaletica particolare e quant’altro. Ci si auspica anche la creazione di strutture ricettive stabili per accogliere nel migliore dei modi i tanti visitatori. Il territorio antistante è confiscato alla mafia. Si conta di completare gli interventi di valorizzazione entro giugno prossimo. La zona è molto apprezzata anche dai camperisti, molti dei quali stranieri, che vi fanno sosta.
La Big bench
«Il culmine delle attività di valorizzazione è la realizzazione di una big bench, ossia una panchina enorme fatta dal designer americano, Cris Bangle, che ha iniziato a creare la prima installazione nelle Langhe in Piemonte – informa Eugenio Crea, membro della Corporazione dei marinai della Varia e dell’associazione Fogghi di Luna, il quale da anni è impegnato nella promozione e crescita del territorio -. In Italia ce ne sono 335, vorremmo farla rientrare nel circuito ufficiale coinvolgendo varie associazioni, privati e Enti comunali. Il progetto sarà avviato da fine aprile, si spera di realizzarlo entro il prossimo autunno».
La Leggenda
«Rovaglioso storicamente si chiamava Porto Oreste, questo nome risulta da una serie di indicazioni, cartine geografiche e carte nautiche di stampo medievale – spiega Eugenio Crea -. La denominazione è legata alla leggenda di Oreste, figlio di Clitennestra e Agamennone, il quale dopo aver sorpreso la madre con l’amante Egisto uccise entrambi per vendicare la dignità del padre. Preso dalla follia, va dall'oracolo di Delfi per purificarsi e gli viene consigliato di recarsi su un fiume in cui confluiscono sette affluenti; gira il mondo e arriva al metauros, che sarebbe il Petrace, vi si specchia e si libera dalla follia e dalle insidie delle Erinni, divinità della maledizione e della vendetta punitrice. In un albero vicino al fiume, che si dice sia nella zona di Rovaglioso, lega una spada come simbolo di riconoscenza per quel luogo che lo aveva purificato».
Cenni storici e tipicità
Poi l’esperto conoscitore del luogo Eugenio Crea racconta che «anticamente Rovaglioso era chiamato anche Roccaglioso in virtù delle rocce che lo contraddistinguono.
La zona prima di Rovaglioso è caratterizzata dal cosiddetto ulivo olivastro, pianta selvatica, che cresce modellata dal vento.
Nello specchio di mare a largo tra Rovaglioso e le Isole Eolie è avvenuta una delle battaglie decisive delle guerre puniche tra romani e cartaginesi, e si dice che decine e decine di navi affondate giacciano sui fondali.
Tra gli scogli di Rovaglioso ci sono vasche naturali, in cui dalle sorgenti sgorga acqua dolce, che venivano chiamate “U bagnu di fimmani”, poiché un tempo vi si immergevano le donne, separate dagli uomini. Lo scoglio sottostante, da dove si fa il bagno, veniva chiamato “Scoglio du Re”, perché il Re Vittorio Emanuele III e la moglie Elena del Montenegro, in visita post terremoto agli inizi del 1909, sbarcarono lì per trovare le popolazioni locali, e si narra che un contadino con il suo somaro li fece risalire lungo la strada».