A Cerchiara di Calabria, in provincia di Cosenza, all’interno del Parco nazionale del Pollino, alle pendici del monte Sellaro (1015 m s.l.m), incastonato nella roccia, sorge il Santuario di Santa Maria delle Armi. Un complesso monumentale di epoca bizantina eretto dopo il ritrovamento della acheropita rappresentante la vergine Maria delle Armi (dal greco “ton armon”, “delle grotte”) nel 1450. È stata rinvenuta proprio all’interno di una grotta durante la costruzione di una cappella.

 

L'antica leggenda vuole che alcuni cacciatori di Rossano videro una cerva infilarsi in nella grotta. Giunti al suo interno non videro più la cerva ma due icone lignee raffiguranti i Santi evangelisti. I cacciatori, meravigliati del prodigio, portarono le tavolette nella loro città, a Rossano. Qui però le tavolette sparirono ripetutamente per essere poi sempre ritrovate nel luogo del loro rinvenimento. Si decise quindi di edificare una piccola cappella che le custodisse. Durante i lavori, un fabbro indispettito da una pietra ovale, inservibile al suo scopo, la quale gli capitava sempre tra le mani, la ruppe con un colpo deciso. Questa si aprì in due: da un lato l'immagine della Madonna con il Bambino e dall'altra San Giovanni Battista. La prima è custodita gelosamente ancora in una cappella con marmi policromi all'interno della chiesa, l'altra fu trafugata e, secondo una tradizione, trasportata a Malta.

 

Gli affreschi che si trovano all’interno del Santuario sono stati per la maggior parte realizzati da Joseph De Rose e quello più importante è la “Gloria del Paradiso” del 1715, per quanto riguarda i manufatti invece sono stati realizzati da maestranze locali ovviamente in periodi diversi. 

Per raggiungere la struttura occorre una lunga rincorsa su per la collina, che consente di lanciare lo sguardo lungo una sterminata pianura di Sibari, che costeggia un mare splendido che dalla montagna sembra di toccare con mano.