VIDEO | Luogo di miracoli e meta di pellegrinaggi fin dall'antichità, approdo di santi e cavalieri templari. Immersa tra gli ulivi di Taureana, esisteva già prima dello scisma tra cristiani di oriente e d’occidente
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Era uno dei luoghi simbolo della cristianità, meta di pellegrinaggi e miracoli, approdo di santi e cavalieri templari. La chiesa di San Fantino nella frazione Taureana di Palmi è un piccolo scrigno pieno di storia e fede, un luogo sospeso nel tempo, che esisteva già prima dello scisma tra cristiani di oriente e d’occidente.
A raccontarci la sua storia è Domenico Bagalà, coordinatore del Parco dei Taureani. «Ci troviamo dentro la chiesa di San Fantino – spiega Bagalà - dove c’è uno scavo archeologico dal quale è emersa un’antica basilica, probabilmente dell’Ottavo secolo fatta da monaci provenienti dal Medio Oriente. San Fantino era un luogo di pellegrinaggio, si veniva da tutte le parti, un po’ come la Lourdes di oggi. Sotto i nostri piedi c’è una cripta, che ha accolto le reliquie di San Fantino dal Quarto secolo e poi è diventata un luogo della cristianità. Questo era un luogo pre-scismatico, significa prima dello scisma tra Oriente e Occidente, tra cristiani ortodossi e cattolici. Quindi, là dentro siamo tutti uguali».
Un luogo affascinante, così come la storia del santo che ha dato il nome alla chiesetta di Taureana di Palmi.
«San Fantino – racconta Bagalà - viveva in questa città romana ed era un giovane molto umile, portava i cavalli al pascolo. In sostanza era un mozzo di stalla, ma balza agli onori della cronaca perché passando il fiume Metauro compie un miracolo: divide le acque così come fece Mosè. E il suo padrone dopo avere visto il miracolo, si inginocchia e gli dice: “Da oggi se tu il mio padrone”. Questo fatto, probabilmente, cambierà le sorti dei cristiani a Tauriana perché qui non verranno mai perseguitati».
Luogo della cristianità, si diceva. Un ruolo importantissimo a Taureana lo giocarono i bizantini. «Loro – aggiunge Bagalà - valorizzarono molto San Fantino. Sappiamo che i bizantini elessero come loro capitale Venezia e lì portano questo santo. Il Teatro la Fenice si chiamava Teatro San Fantino, e anche il Campo San Fantino porta il suo nome».
«In questo posto arrivarono anche i cavalieri templari che qui, forse, hanno trovato anche un porto che poteva essere utile per i loro viaggi in Terra Santa. I templari hanno lasciato delle tracce, i loro simboli. Questo è un luogo da riscoprire perché ha da raccontare una storia bellissima nella quale troviamo 24 miracoli, tantissimi uomini che sono passati da qui, tra i quali anche santi».