Da oggi nuove regole, sparisce quasi completamente il green pass e l'uso delle mascherine non è obbligatorio ovunque. Ma ecco cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi
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Da oggi domenica 1 maggio cambiano le regole, sparisce quasi completamente il green pass e l'uso delle mascherine al chiuso non è più obbligatorio ovunque come prima. Il covid circola ancora e tutti, a partire dal ministro della Salute Speranza, raccomandano - poiché «i numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente, insistere con l’utilizzo della mascherina in tutte le occasioni in cui si rischia il contagio». Ma come sarà la situazione in autunno?
Basetti: «In autunno il Covid rialzerà la testa, importanti i vaccini»
«In autunno Sars-Cov-2 tornerà a rialzare la testa, come ha fatto negli ultimi due anni perché ormai è tra di noi, ma se continueremo a fare le dosi di richiamo di vaccino a chi lo vorrà, spero il più alto numero di persone possibile, è ragionevole pensare che non avremo un impatto pesante come nel 2020 e nel 2021, cioè come nelle prime tre ondate. Per questo niente pessimismo ma consapevolezza di quello che abbiamo vissuto», ha detto all'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, secondo il quale in autunno, anche con il 'ritorno' del virus «non si tornerà al Green pass o alla mascherina obbligatoria, non bisognerà farsi prendere dal panico e utilizzare gli stessi mezzi che andavano bene due anni fa e che oggi vanno meno bene».
«Certo - sottolinea - bisogna vedere se non ci saranno altre varianti 'importanti', che potranno mettere in difficoltà i vaccini. Per questo credo che la cosa più importante sia che l’industria farmaceutica metta a disposizione un vaccino che copra meglio la variante Omicron, e con la dose di richiamo saremo tutti in grado di difenderci dalle forme più gravi della malattia e soprattutto dal contagio».
Quanto alle misure, che da oggi decadono, secondo Bassetti, anche in autunno non torneranno. «Credo che si dovrà rimanere sempre nell’ambito del 'fortemente raccomandato' e non dell'obbligo. Ovviamente dovremmo informare tutti i cittadini perché a ottobre facciano la dose di richiamo e in questa fase credo sia molto importante lavorare sull'educazione e sull'informazione piuttosto che sulle imposizioni e sui decreti, che hanno funzionato in una fase, come per il Green pass, in cui avevamo bisogno di fare presto, di immunizzare tutti prima che arrivasse l’ondata e in qualche modo ci siamo riusciti. Per il prossimo autunno credo ci sia tempo per lavorare molto sulla consapevolezza della gente, sull’insegnare alla popolazione l’importanza della prevenzione e instillare in loro una cultura vaccinale».
Galli: «Il virus non sparirà»
«Da qui all'autunno può accadere di tutto. Può anche succedere che il virus muti ancora e salti fuori una variante con caratteristiche meno preoccupanti. Non dobbiamo pensare solo in negativo. Ma può anche succedere, al contrario, che ci siano varianti più patogene. Non lo sappiamo. E non possiamo dire che l'allentamento delle misure di oggi influisca sull'autunno». Ad affermarlo all'Adnkronos Salute Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano».
«Se la domanda è: il virus sarà sparito in autunno? La risposta è 'dubito fortemente'. Per quando riguarda le previsioni di cosa realmente ci aspetti nessuno può dirlo. Vedremo cosa succederà nell'altro emisfero, durante la stagione per loro invernale e cosa comporteranno gli spostamenti delle persone durante le vacanze estive. Ci saranno altri elementi in gioco che contribuiranno a modificare il quadro e che ora, non conoscendoli, non ci permettono di ipotizzare con troppa precisione lo scenario autunnale».
Pregliasco: «In autunno andamento endemico»
«Tutte le aperture facilitano la diffusione del virus, in questa fase abbiamo un plateau dopo la quarta ondata, non credo ce ne sarà una quinta ma un continuum di presenza del virus con tendenza sperabilmente al degradare». Così il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, commenta all'Adnkronos Salute i rischi che potrebbe comportare l'allentamento, da domani, delle misure anti Covid, anche sul prossimo autunno.
«A meno dell'arrivo di una variante con caratteristiche negative», secondo Pregliasco, lo scenario autunnale vedrà «un andamento endemico e ciclico, con numero di casi dai 5mila ai 90-100mila al giorno, ma con un virus più 'buono'. Un andamento - ribadisce un concetto da lui sempre descritto - simile a un sasso in uno stagno con onde di grado ridotto nel tempo. Con una probabile presenza del Covid come principale protagonista che scalzerà il virus influenzale protagonista delle stagioni autunnali e fredde pre Covid. E' chiaro - sottolinea che dovremo convivere col virus e che si abbasserà l'attenzione ma confido nell'uso dei farmaci disponibili e facilmente prescrivibili dal medico di famiglia, somministrabili dunque all'inizio dei sintomi e in campagne vaccinali parallele a quelle dell'influenza con vaccini aggiornati».