Il ministro della Salute: «Le evidenze scientifiche ci stanno portando a un percorso di riaperture, fatto sempre con i piedi per terra, ma che segna la possibilità di aprire una stagione diversa»
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«Adesso che abbiamo i vaccini e circa 28 milioni di italiani hanno ricevuto la prima dose possiamo cominciare a disegnare un orizzonte di ripartenza per l'Italia. Le evidenze scientifiche ci stanno portando a un percorso di riaperture, fatto sempre con i piedi per terra e con prudenza, un passo alla volta, ma che segna la possibilità di aprire una stagione diversa».
Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo all'incontro 'L'Italia torna contadina nel tempo del Covid' organizzato da Coldiretti, Fondazione Univerde e Campagna Amica a Roma.
«Adesso dobbiamo continuare ad investire sul nostro servizio sanitario nazionale, abbiamo capito quanto conti avere un servizio universale capace di prendersi cura di tutti - ha continuato - io voglio investire sulle patologie diverse dal Covid, dobbiamo recuperare tutti i ritardi sugli screening, le visite, gli interventi». E ha affermato: «Nei nostri programmi di sviluppo si parla sempre di One Health, l'idea è che l'agricoltura è salute. Il rapporto tra la salute dell'uomo, l'ambiente, la qualità della vita degli animali sono tutte cose connesse. Questo è l'approccio che ci deve guidare. La battaglia è tutelare la qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, e deve essere fatta con trasparenza».
«Nei mesi che vengono dobbiamo fare ancora di più, investire sulla salute, sulla prevenzione – ha concluso il ministro della Salute -. La qualità dell'alimentazione è un pezzo fondamentale della prevenzione. Nei mesi che verranno, abbiamo tanti fondi, possiamo progettare un nuovo disegno dell'Italia e dell'Europa. La prima mattonella di questa sfida è la salute intesa nel senso più largo possibile, non solo come assenza di malattia ma come benessere quotidiano delle persone. Che si costruisce non solo con buoni ospedali e presidi, ma anche con la capacità di offrire una qualità della vita all'altezza delle aspettative di ciascuno. Anche l'agricoltura fa parte di questo progetto».