È successo a Mereto di Tomba, in provincia di Pordenone, l’ennesimo caso di razzismo. Una donna brasiliana di 47 anni residente Cassano Nuovo (sempre nel pordenonese) è stata pestata fuori da una pizzeria. Il motivo? Non parlava friulano. L’aggressione è avvenuta ieri 10 gennaio quando la donna, entrata in una pizzeria da asporto con i suoi bambini, ha ordinato delle pizze, esprimendosi in lingua italiana, ma è stata aggredita verbalmente da un uomo presente nel locale. «Qui siamo in Friuli e si deve parlare friulano per legge», ha detto l’uomo.

 

L'aggressione

La donna dopo aver intuito di non essere ben gradita nella pizzeria e, per evitare discussioni, ha deciso di attendere le pizze fuori, nella zona antistante il locale. L'uomo però, non si è accontentato, l’ha seguita fuori dalla pizzeria e ha iniziato a spintonarla. Il figlio della donna ha cercato di difenderla, ma l’uomo ha continuato a colpirla al volto senza fermarsi. Quando l’aggressore l’ha lasciata stare, la donna con il naso sanguinante è corsa in ospedale. I medici del pronto soccorso hanno refertato numerosi traumi.

 

Il commento di Isabella del Monte (Pd)

L’eurodeputata Pd, Isabella De Monte, si è espressa in merito all’accaduto affermando: «Siamo davanti a un atto grave e insopportabile sia perché commesso ai danni di una donna sia perché dal retrogusto razzista». Ha aggiunto: «Abbiamo già sentito qualcuno affrettarsi a dire che non si tratta di una aggressione a sfondo razziale e che il pestaggio è avvenuto per colpa dello stato di ebbrezza dell’aggressore: la ricostruzione delle dinamiche è in capo alle forze dell’ordine e agli inquirenti, ma certamente non può passare inosservato il fatto che l’uomo si sia scagliato contro una donna straniera, rea, a suo avviso, di essere “diversa”, laddove la diversità si riscontra nell’appartenenza territoriale e linguistica».

 

Istigazioni all'odio razziale

In conclusione l’eurodeputata ha spiegato: «Siamo davvero davanti a un fatto disgustoso. Il friulano è una ricchezza da tutelare e valorizzare, non certamente un alibi per offendere, escludere e tantomeno aggredire il prossimo, di qualsivoglia città, regione o Paese sia. Riflettano ancora una volta quei politici che istigano continuamente all’odio, esasperando le differenze sociali e culturali, gettano nei cassonetti le coperte dei senzatetto o diffondendo stupide filastrocche sui migranti, perché ci sarà sempre qualcuno che penserà che, se cattiveria e intolleranza sono di casa nelle Istituzioni, allora sono concessa a tutti».

 

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