Il presidente dell'associazione nazionale Antonello Giannelli: «I numeri degli studenti in dad cresceranno sicuramente, è inevitabile: basta un alunno positivo al Covid in aula»
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«Nelle scuole, centinaia di classi sono già in quarantena e con l'attuale sistema i numeri degli studenti in dad aumenteranno sicuramente perché in Italia abbiamo 400mila classi». Un incremento degli studenti in dad «è inevitabile: basta un alunno positivo al Covid in aula». A dirlo, in un'intervista a 'Qn', è il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli.
A meno che l'Asl «non effettui un tracciamento e decida di mettere in isolamento solo i ragazzi che hanno avuto contatti più stretti con lo studente positivo al Covid, lo scenario è destinato a essere lo stesso dello scorso anno con intere classi in quarantena», spiega. Dal punto di vista della didattica «è auspicabile che vengano messi in quarantena meno alunni possibile per il minor tempo possibile».
L'attuale organizzazione che prevede 7 giorni di isolamento per gli studenti vaccinati, 10 per i non vaccinati, 14 per chi rifiuta di sottoporsi al tampone, per Giannelli creerà problemi nella gestione della didattica: «Delle tempistiche così diverse tra gli alunni fanno sì che inizialmente gli studenti staranno tutti a casa, poi qualcuno tornerà presenza, e dopo qualche giorno ne rientreranno altri. Una situazione sconveniente tenendo conto che sarà necessario attivare la dad per gli studenti in quarantena e ci troveremo, quindi, con una parte di studenti in classe e altri in didattica a distanza. Tale organizzazione determinerà una situazione difficilmente gestibile, ma soprattutto gestibile in modo poco efficace». Inoltre, «attualmente, ci sono pochi bidelli per le operazioni di controllo degli accessi e di gestione dei corridoi. Bisogna fare in modo che l'organico delle segreterie sia rapidamente portato al 100%».