La maggior parte degli studenti italiani torneranno sui banchi il 14 settembre, ma in alcune zone del Paese la prima campanella è già suonata. Scuole aperte da oggi, infatti, in Alto Adige che ha inaugurato così l'anno scolastico post Covid. Sono 91.797 in tutto i bambini e ragazzi che questa mattina sono tornati all'asilo e sui banchi di scuola dopo una pausa durata dal marzo scorso, ovvero esattamente sei mesi.

 

Ieri è stato l'ultimo giorno di vacanza, oltre che per i ragazzi dell'Alto Adige, anche per quelli di Vo' Euganeo (Padova) - unica eccezione in Veneto -, una delle prime zone rosse in Italia, che il 14 riceverà la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E non solo: la campanella stamattina è suonata anche Mortara, nel Pavese, dove c'è un istituto comprensivo che ha deciso di giocare d'anticipo e di ricominciare le lezioni una settimana prima del previsto. ll Piemonte avrà l'eccezione del comune di Valdengo, nel Biellese, che ha annunciato di voler aprire già oggi.

 

«La ripartenza della scuola è un segno di rinascita per il Paese», ha affermato la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, questa mattina ad Agorà su Rai3. «Essere accusati di ritardi è ingiusto, in due mesi consegneremo 2,4 milioni di banchi, Arcuri sta lavorando e tanti banchi sono già arrivati, via via arriveranno altri e a settembre la scuola primaria sarà quasi tutta coperta», ha aggiunto.

 

In altre regioni, poi, quella del 14 settembre non sarà la data di rientro sui banchi: in Friuli si tornerà a scuola il 16, in Sardegna il 22, in Puglia e Calabria il 24. A queste si sono accodate nelle ultime settimane la Basilicata e l'Abruzzo che hanno deciso di riaprire il 24 settembre, anche per evitare di aprire le scuole il 14, chiuderle subito dopo per le elezioni fissate il 20 e 21 settembre e dover procedere a nuove sanificazioni dei plessi scolastici. A queste rischia di unirsi la Campania: il governatore Vincenzo De Luca ha detto che «alle attuali condizioni, lunedì – ossia oggi - formalizziamo il rinvio dell'apertura dell'anno scolastico».