Il ministro ha chiarito: «Si tratta di un'emergenza nazionale devastante, soprattutto per i minori. Qualche esponente del M5s vorrebbe la legalizzazione, per me non esiste»
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«Chiuderò uno a uno tutti i negozi di cannabis». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, che ha incontrato il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana con i rappresentanti delle comunità terapeutiche operanti nel settore delle tossicodipendenze. Il commento del Ministro degli Interni giunge a margine dell’Hemp Fest , il festival della cannabis che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano.
«Ora usiamo le maniere forti»
«Io non aspetto i tempi della giustizia», esordisce il titolare del Viminale con chiaro riferimento a quanto detto dal M5S su Siri, «la droga è un’emergenza nazionale devastante soprattutto per i minori e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa. Ora usiamo le maniere forti». «Sono assolutamente contrario come ministro, da italiano e papà, a qualsiasi sottovalutazione del male che fa qualsiasi utilizzo di droga, quindi mi auguro che nessuno avalli la vendita di questo genere di sostanze», aveva detto in proposito il segretario della Lega qualche giorno fa.
«Qualche esponente del M5S vorrebbe la legalizzazione - continua Salvini - per me non esiste proprio. Io non trasformo lo Stato in uno spacciatore», aveva detto il 6 maggio ad Avellino, chiudendo le porte alla legalizzazione delle droghe leggere. Solo il giorno successivo il presidente della commissione parlamentare Antimafia ed esponente del M5S, Nicola Morra, a “Tribù-Europa 19” su SkyTg24 avrebbe aperto alla possibilità che «in questa legislatura si possa arrivare a una maturazione delle posizioni» in materia di legalizzazione.