Avrebbe tenuto segregata per 14 giorni una donna polacca di 44 anni, sua dipendente, all'interno di un cassone utilizzato per la frutta, largo e profondo circa un metro, nascosto tra i filari di un'azienda agricola di sua proprietà. Un 53enne, originario di Bolzano, è stato fermato con la pesante accusa di sequestro di persona e tortura. È successo nei pressi di Sommacampagna, in provincia di Verona.

 

Ad accorgersi della donna, alcuni giardinieri impegnati in lavori di cura delle aree verdi nei pressi dell'azienda agricola che hanno sentito i suoi lamenti e lanciato l'allarme. Sul posto sono subito arrivate le forze dell'ordine e i soccorsi sanitari che hanno liberato la donna dalla sua prigionia e fermato il suo presunto aguzzino.

 

La donna, molto provata e sotto choc, ha raccontato di essere stata rinchiusa lo scorso 14 agosto dopo un'accesa discussione con il presunto sequestratore che pare avesse avuto con lei una relazione sentimentale. L'uomo l'avrebbe segregata fornendole solo un lenzuolo per coprirsi, un po' di cibo e qualche bottiglietta d'acqua.

 

Sono ancora in corso indagini per chiarire ulteriori dettagli della vicenda a cominciare dal ruolo che avrebbe avuto uno dei collaboratori dell'imprenditore agricolo che lo avrebbe aiutato a rinchiudere la donna.