L'operazione sperimentale venne eseguita negli Stati Uniti. Il piccolo Owen aveva ricevuto tessuti e valvole aortiche e polmonari di una bimba di due anni appena deceduta
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Il rarissimo trapianto di cuore parziale eseguito un anno fa su un neonato ha funzionato. Dodici mesi dopo l’operazione il bimbo, nato con una malattia congenita al tronco arterioso, sta bene e cresce. L’intervento sperimentale venne eseguito negli Stati Uniti. Il piccolo, Owen Monroe, aveva ricevuto 12 mesi fa - non un cuore intero o tessuti da cadavere come era sino ad allora la prassi per casi simili - ma tessuti e valvole aortiche e polmonari sane, di una bimba di due anni appena deceduta.
Il trapianto è stato condotto da un team guidato da Joseph Turek, del Centro Medico della Duke University: nel rapporto pubblicato ora su 'Jama', gli scienziati spiegano che le «le valvole cardiache stanno crescendo di misura insieme al bambino e mostrano di funzionare bene». Proprio la crescita proporzionale dei tessuti e delle valvole impiantate nel neonato apre la strada ad ulteriori procedure di questo tipo.
«La tecnica usata ha mostrato di essere efficace e di poter aiutare altri bambini», ha dichiarato Joseph Turek. Il metodo utilizzato sinora per piccoli con malattie cardiache gravi era l'impianto di valvole prese da cadaveri, ma che finivano per non crescere in linea con lo sviluppo dei bambini ponendoli a rischio di nuovi interventi spesso senza successo.