Il ministro del Lavoro intervenuto a “Mezz'ora in più” su Raitre ha annunciato maggiori controlli sui fondi spesi dalle associazioni che si occupano dell'accoglienza
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Quello dei migranti è stato finora in Italia un «fenomeno incontrollato perché si è fatto business. Vogliamo introdurre una rendicontazione puntuale dei fondi spesi, e forse scopriremo che ne servivano e ne servono di meno. E allora per qualche cooperativa fittizia e qualche associazione la pacchia sarà finita». Lo ha detto Luigi Di Maio, ospite oggi di “Mezz'ora in più” su Rai Tre, parlando della questione.
«Il fenomeno - ha spiegato - ha favorito lo sfruttamento di alcune aree. Negli anni questi meccanismi di sfruttamento si è detto di combatterli aumentando gli oneri sulle spalle degli imprenditori. Lo Stato deve agire al contrario, utilizzare i controlli e non la burocrazia. Potenzieremo l'azione dell'Ispettorato del lavoro».
Di Maio ha anche sottolineato che «si stava per mettere mano alla modifica del regolamento di Dublino, è bastato che dicessimo no e il tavolo è saltato...».
A proposito di Minniti, il leader pentastellato ha detto che l'ex ministro dell'Interno ha ricevuto sì apprezzamenti durante il suo mandato al Viminale ma era comunque inserito in una «compagine politica che non ha saputo gestire il fenomeno migratorio».
Inoltre - ha aggiunto Di Maio, si tratta di «risolvere il problema dello sfruttamento dei lavoratori stranieri, oltre che di quelli italiani, sfruttamento spesso figlio di una gestione incontrollata dell'immigrazione in Italia».
Il vice premier ha inoltre detto che sul tema migranti «non c'è alcuna contrapposizione all'interno del M5s. La politica dell'immigrazione è nel contratto di governo».