Il rischio è quello di un inizio settimana di passione per il traffico nelle città italiane, con disagi in vista per milioni di persone, dai pendolari ai turisti. È stato infatti confermato lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale, proclamato per domani dal sindacato di base Usb. Mentre martedì sarà la volta della categoria dei tassisti che protesta contro le norme sulle licenze contenute nel dl Asset varato dal governo.

Inizio settimana senza trasporti pubblici

Sarà dunque un lunedì senza autobus, metropolitana e treni locali in tutta Italia. Una giornata di mobilitazione che vede gli autoferrotranvieri scendere a manifestare nelle piazze di Roma, Milano, Mestre, Venezia, Napoli, Perugia, Modena, Torino, Vicenza e Bari. Le principali richieste rivolte alle aziende e al governo sono salari dignitosi, con l'introduzione di un salario minimo per legge di 10 euro l'ora, e la messa punto del reato di omicidio sul lavoro.

Nel mirino del sindacato soprattutto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, la cui decisione di precettare i lavoratori lo scorso 29 settembre aveva provocato il rinvio dello sciopero dell'Usb proprio a lunedì 9 ottobre. Tra le rivendicazioni, non a caso, c'è anche la necessità di combattere l'attuale legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali che, spiega il sindacato, «in un modo sempre più aggressivo vuole vanificare la conflittualità della categoria impedendo l'esercizio del diritto di sciopero».

Anche i tassisti sul piede di guerra

Sul piede di guerra anche i tassisti che incroceranno le braccia tutta la giornata di martedì, per protestare contro le norme sulle licenze contenute nel decreto Asset considerate del tutto insufficienti: «Ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell'incremento delle licenze senza nessun dato concreto», spiega l'Usb Taxi.

«Mi auguro che i tassisti tornino a ragionare come fecero in precedenza, quando diedero, di fatto, il via libera al decreto», la replica del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: «La categoria è stata consultata nel mio ministero e in quello del collega Salvini, li abbiamo ascoltati e solo dopo il confronto abbiamo dato vita alla riforma. Quando ad agosto licenziammo il dl Asset - ricorda ancora Urso - non ci furono proteste, è curioso che queste arrivino dopo la conversione in legge da parte del Parlamento».

Il ministro ricorda quindi come le norme contestate, oltre ad affrontare il problema della mancanza di taxi soprattutto nelle grandi città, vengano incontro proprio alle esigenze della categoria: «I tassisti potranno finalmente richiedere la seconda guida visto che è stato risolto un aspetto», quello che riguarda la possibilità di circolare con lo stesso taxi e due diversi autisti su più turni.

«I tassisti temevano cause di lavoro. Invece, abbiamo chiarito che sarà un contratto di lavoro autonomo, quindi non possono temere più una causa di lavoro».

«Abbiamo poi consentito - prosegue il ministro - la concessione di licenze temporanee fino a un massimo di 2 anni in vista dei grandi eventi come il Giubileo 2025. Il sindaco di Roma, se volesse, potrebbe concedere licenze temporanee, seconde licenze per una seconda auto ai tassisti che hanno già un'auto per affrontare i picchi dovuti ai grandi eventi internazionali, come Cortina o il Giubileo 2025, e quindi dare un servizio più completo ai cittadini».