Diciotto miliardi di euro, pari a oltre l’1% del Pil nazionale. A tanto corrisponde la somma del valore dei sequestri di beni mobili e immobili (quasi 11 miliardi di euro) e delle confische (circa 7 miliardi di euro rientrate definitivamente nella casse dello Stato) eseguiti, negli ultimi cinque anni, dalle attività ispettive della Guardia di Finanza nei confronti della criminalità economico-finanziaria su tutto il territorio.

Risultati, questi, che sono il prodotto di oltre 10mila accertamenti (5,5 in media al giorno), di circa un milione di attività ispettive all’anno e di investigazioni patrimoniali nei confronti di 55mila soggetti (30 al giorno), tanti quanti gli abitanti, ad esempio, di cittadine italiane come Avellino, Sanremo o Anzio.

La Guardia di Finanza è giunta alla confisca e ai sequestri al termine dei procedimenti nei confronti di «soggetti pericolosi qualificati», persone indiziate di reati gravi, e di quelli «socialmente pericolosi», o nell'ambito delle indagini antiriciclaggio, finalizzate ad individuare gli investimenti nei «beni rifugio: diamanti, metalli preziosi, quadri e reperti archeologici».