Tre persone sono morte in seguito all'incendio che si è sviluppato nella tarda serata di ieri nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, comune alle porte di Roma. Almeno uno dei pazienti sarebbe stato trovato morto per la mancanza di ossigeno. Oltre alle tre vittime decedute per l'incendio, sarebbe stato estratto il quarto corpo di una persona già morta, che era tenuto nella camera mortuaria.

Per i quattro, tutti anziani, è stata disposta l'autopsia per accertare le cause del decesso. La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo di indagine.

Le fiamme sono state spente e l'evacuazione dell'ospedale è durata tutta la notte. Circa 200 i pazienti trasferiti: a seconda delle criticità e delle esigenze, sono stati ricoverati in vari ospedali della capitale. 

L'incendio sarebbe divampato nel terzo piano interrato della struttura, coinvolgendo inizialmente la camera mortuaria, poi parte delle cucine e il primo piano, ma il fumo denso si sarebbe propagato anche ai livelli superiori. Il rogo potrebbe essere partito da alcuni rifiuti, secondo quanto ipotizzato dopo le prime verifiche.

In corso le ultime ispezioni dei vigili del fuoco negli ascensori, la struttura risulta completamente evacuata e inagibile. Nei prossimi giorni, quando l'ambiente si sarà raffreddato ci sarà un sopralluogo per stabilire le cause del rogo. Sul posto polizia e carabinieri di Tivoli che hanno contribuito soprattutto nella prima fase di evacuazione degli allettati e per la messa in sicurezza di sacche di sangue per le emergenze.

Incendio all'ospedale di Tivoli, i soccorsi dei Vigili del Fuoco

Decine di pazienti evacuati, nell'immediatezza, sono stati trasferiti nella vicina palestra comunale, allestita dalla Protezione civile locale con coperte, cuscini e brandine. Lo scrive sui social il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti. «La palestra comunale Maramotti - fa sapere Proietti - è utilizzata come struttura di passaggio per i pazienti che qui attenderanno di essere trasferiti con ambulanza presso altre strutture ospedaliere».