Lo riferisce il bollettino diramato dal Ministero della Salute. Intanto 13 regioni stanno già utilizzando i posti letto di terapia intensiva che dovrebbero essere dedicati ai pazienti non Covid
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Giornata nera per l’emergenza coronavirus in Italia. Sono 37.809 i nuovi casi di Covid-19 oggi, secondo il bollettino diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 446 morti, che portano il totale a 40.638 dall'inizio dell'emergenza legata all'epidemia.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 234.245 tamponi. In terapia intensiva ci sono 2.515 ricoverati, con un incremento di 124 unità. Cresce il numero dei guariti che ora sale a 322.925 (+10.586), mentre gli attualmente positivi sono 499.118 (+26.770).
I dati delle regioni più colpite
Per quanto riguarda le singole regioni, si registrano altri 9.934 nuovi casi in Lombardia, 4.878 in Piemonte, 4.508 in Campania. Nel Lazio sono 2.699, in Calabria 264.
I posti in terapia intensiva
Tredici regioni stanno già utilizzando i posti letto di terapia intensiva che dovrebbero essere dedicati ai pazienti non Covid-19: Provincia autonoma di Bolzano, Lombardia, Umbria, Toscana, Marche, Puglia, Liguria, Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Abruzzo, Calabria, Campania e Basilicata. È quanto emerge dalla 27esima puntata dell'Instant Report Covid-19 dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell'Università Cattolica.
In particolare, la Pa di Bolzano sta utilizzando più del 40% della propria dotazione strutturale di posti letto di terapia intensiva, la Lombardia il 38,56%, l'Umbria il 31,43%, la Toscana il 23,55%, le Marche il 22,61%, la Puglia il 16,78%, la Liguria il 12%, l'Emilia Romagna il 10,47%, la Valle d'Aosta il 10%, l'Abruzzo l'8,94%, la Calabria il 3,42% e la Campania l'1,49%. La Basilicata, pur avendo raggiunto la massima saturazione della capacità extra, al momento non utilizza la capacità strutturale per pazienti Covid-19.
Sono prossime alla totale saturazione della capacità aggiuntiva la Sardegna (97,93%), il Piemonte (93,95%), la Sicilia (87,06%), la Pa di Trento (84,62%) il Lazio (78,62%) e il Friuli-Venezia Giulia (72,73%). In Veneto è utilizzato il 45% della capacità extra. Il Molise, al momento, non ha implementato alcun posto aggiuntivo.