L'esponente sindacale: «Non siamo contrari alla vaccinazione. Considero sbagliato in questa fase introdurre il concetto che per lavorare si debba pagare»
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Green pass covid obbligatorio anche sul lavoro, ma «i tamponi non possono essere pagati dai lavoratori. Lavorare è un diritto. Considero sbagliato in questa fase introdurre il concetto che per lavorare uno debba pagare. Ma non siamo contrari ai vaccini». Lo ha ribadito Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel corso di 'Mezz'ora in più.
Invece dell'obbligo vaccinale, il governo «ha scelto la strada del Green pass, che non obbliga al vaccino. La nostra preoccupazione è che vengono messi sullo stesso piano due strumenti e che questo possa determinare divisioni», ha detto ancora il segretario Cgil, continuando: «Per noi il provvedimento più intelligente sarebbe una fase transitoria per fare in modo che il tampone non sia pagato dal lavoratore. Sono spese che le imprese possono scaricare».