È la giornata più difficile per il Governo gialloverde, forse l'ultima: la Lega presenta in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.

Il partito di Salvini vuole porre fine all’esperienza di governo, stanco dei «troppi No» - da ultimo quello alla Tav - che «fanno male all'Italia» che invece «ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona».

 

I sondaggi favorevoli, e il rischio di far slittare di sei mesi le elezioni in caso di definitiva approvazione della legge sul taglio dei parlamentari, hanno dato l’incipit a Matteo Salvini a imprimere una improvvisa accelerazione alla crisi di governo.

Conte, anziché salire al Colle per rimettere il mandato come avrebbe voluto il leader leghista vuole recarsi in Parlamento e incassare la sfiducia, sfidando Salvini a presenziare in Senato e spiegare i motivi che lo hanno indotto «bruscamente» a staccare la spina.

 

Tempi e modalità della crisi

I tempi li decideranno i due presidenti di Camera e Senato. Con ogni probabilità avverrà intorno a Ferragosto. Poi la palla passerà nelle mani del Presidente della Repubblica che potrà decidere se affidare un mandato al premier attuale per un Conte bis. Oppure se affidare l'incarico a un'altra personalità a capo di un governo - anche senza fiducia, i precedenti ci sono - che porti il Paese alle elezioni per la fine di ottobre con un ministro dell'Interno che non sia il leader leghista.

 

Lo scenario: Lega forte, M5s indebolito e Pd diviso

La Lega appare molto forte e in grado di camminare da sola - sommando i parlamentari eletti con il proporzionale a quelli con i collegi uninominali - con una maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Questo darebbe il potere assoluto a Salvini (anche senza il contributo di Fratelli d'Italia) che ieri ha ufficializzato la sua candidatura a premier.

A contrastarlo in campagna elettorale un Pd che al momento risulta diviso, l'ex alleato di governo, un M5S indebolito e fiaccato, e un partito di Berlusconi allo sbando. Sul fronte dem, Zingaretti ha lanciato un appello a Renzi per aiutarlo a vincere.

 

Conte a Salvini: «Venga in Parlamento a spiegare»

Intanto Conte ieri ha attaccato  Salvini: «Venga in Parlamento a spiegare perché vuole la crisi: il mio governo ha lavorato, non era in spiaggia».

In tutto questo restano i timori di Mattarella per un voto in piena sessione di bilancio nel momento in cui lo spettro dell'esecutivo provvisorio riaccende lo spread - che vola a 230 punti - e gli interessi sui Btp.